"Sono tornato ad allenarmi e a lavorare duro per il mio rientro. Per favore, non credete alle persone che non mi hanno mai visto nella loro vita ma seguite la mia pagina social e quella della Roma dove sarete tenuti aggiornati sui miei progressi. Giusto per ricordarlo: sono in linea con la tabella di lavoro per rientrare all’inizio della preparazione".

Kevin Strootman urla la sua voglia di campo, lavora, lontano dai riflettori, per riconquistare la Roma, per tornare a sentire profumo di calcio giocato. Il recupero procede, sono i mesi più difficili, quelli in cui si fatica a intravedere la luce, il secondo calvario in giallorosso, dopo il crack dello scorso anno. Qualche apparizione, sette in totale, sei in A e una in Champions, poco più di 300 minuti, sciocchezze per un titolarissimo come il tulipano. 

Due sole volte in campo per 90' Strootman, con Udinese e Palermo, poi l'operazione al ginocchio e l'addio alla stagione corrente, il secondo pilastro della Roma di Garcia crolla fragorosamente. Nell'altalenante corsa della Roma incide pesantemente l'assenza di Strootman. Senza Castan e senza il ragazzo di Ridderkerk la squadra pecca in personalità, non è solo il valore tecnico a mancare, quanto una propensione a prendere in mano il gruppo. 

Le sirene inglesi, sponda United, affievolite da una condizione fisica che non garantisce certezze, lasciano la Capitale, Strootman si rinchiude in palestra e pregusta il ritorno, nella prossima cavalcata giallorossa. L'obiettivo dell'olandese è presentarsi in ritiro al top, seguire i compagni dai primi giorni, per essere al via dell'anno prossimo nuovamente il faro della mediana di Garcia.