Nel pomeriggio disgraziato di Verona, al Bentegodi si prova solo paura e solidarietà più o meno sincera nei confronti di Federico Mattiello, 19enne talentino di marca Juventus, al quale vanno i nostri auguri più sinceri, perchè possa rimettersi presto e tornare a per prendersi un mondo, che a 19 anni vuoi ardentemente fare tuo. 

Per il resto, tutto è uguale agli ultimi due mesi. La Roma prova gusto, o almeno così pare, a centrare una x dopo l'altra, manco le giocasse al Totocalcio. Il primo tempo di Verona è pesante come un film di Bergman, ma non altrettanto bello. Pesante da guardare, come pesanti sono i piedi di una squadra, quella giallorossa, incapace di creare gioco, svogliata e lasciva, altro che lontana parente di quella di inizio stagione, quella di ieri, non sembra nemmeno conoscerla, la prima Roma di questo campionato. 

Il secondo tempo è un po' più gradevole: il Chievo aspetta il momento giusto e riparte in contropiede, la Roma, ad un tratto, sembra aver preso in mano il pallino del gioco, peccato che al momento propizio o quantomeno propiziabile, i giallorossi sbagliano sempre l'ultimo passaggio, ed ecco che l'ottavo pareggio di fila è servito, ed è così amaro da digerire.

Se Garcia prometteva successi e scudetto ancor prima che il campionato avesse inizio, adesso la Roma deve prima di tutto guardarsi dall'avanzata di Napoli e Lazio, che oggi ne fa 4 alla Fiorentina, a forza di Klose, che sembra davvero essersi dimenticato della prorpia età. 

È la fine di una dolce vita che in realtà, non ha mai avuto inizio, chissà che desiderio esprimerebbe il buon Garcia, se in una notte come tante si trovasse davanti all'immensa bellezza di quella fontana alla quale i più, accosteranno i volti di Marcello Mastroianni Anita Ekberg. Eppure noi, un'idea ce l'avremmo, voi che ne dite?