Tre punti e l'Olimpico, in novanta minuti la Roma ritrova la via, vince e scappa, in attesa della Lazio. Seconda piazza in solitaria, con la pressione che torna sui cugini. Decide Pjanic, uno dei più discussi del recente periodo - non a caso l'esultanza è polemica - e Garcia si gode il successo. Il Napoli scivola a meno nove, la Roma può respirare. Il secondo posto resta obiettivo primario, perché consente di evitare fastidiosi preliminari e il successo odierno ha il sapore della rivincita, perché conseguito con il mare in tempesta e in un periodo difficile, di fronte a una diretta concorrente. 

Ai microfoni, nel post-partita, per Garcia è il momento dell'orgoglio. La squadra merita applausi, stenta, talvolta, ma mette in campo grinta e spirito. Oggi, come nelle uscite recenti. Il tecnico rivendica i valori che guidano il gruppo e si gode una giornata finalmente di festa. 

"I ragazzi danno sempre tutto in campo, anche se a volte non riusciamo a ottenere risultati. Oggi vari simboli sono riusciti a emergere dal gruppo, comeIturbe e De Sanctis. Ci fidiamo l'uno dell'altro, durante la settimana lavoriamo bene. Pjanic? E' un giocatore offensivo di fascia destra: può fare l'attaccante, il terzino e la mezzala destra, sa fare tutto. Questa vittoria ci manda a+9 sul Napoli, ma ora dobbiamo dare continuità ai risultati con il nostro orgoglio di sempre. Peccato non aver chiuso la partita e aver sofferto fino alla fine, abbiamo avuto molte occasioni in contropiede".

Si riparte da qui, in attesa del rientro di alcuni eccellenti infortunati e del risveglio dei "colpi" invernali. Il mezzogiorno dell'Olimpico si tinge di giallorosso, Garcia intravede la luce.