Era il derby della polemica sull'orario, il derby spostato e rispostato, il derby che ha generato l'ironia di Garcia in conferenza stampa, e alla fine a ridere sono ancora stati quelli della Roma, come testimonia anche la maglietta indossata da Florenzi al termine della gara: "rigiochiamo anche domani...". Ha parlato il campo, e il verdetto ha sorriso ai giallorossi: 2-1 sulla Lazio e qualificazione in Champions League assicurata, con 4 punti di vantaggio sui rivali cittadini, che ora dovranno andare all'ultima giornata sul campo del Napoli a giocarsi il posto al preliminare della massima competizione europea, che arriverebbe in caso di vittoria o pareggio.

Non sarà facile però metabolizzare le ultime due sconfitte: quella di oggi e quella in settimana arrivata contro la Juventus in finale di Coppa Italia, con lo stesso risultato. Un derby tutto deciso negli ultimi 20 minuti, dopo che nei primi 70 c'era stato davvero poco di buono. Un derby deciso soprattutto dalle sostituzioni, oltre che dai gol di Iturbe e Yanga-M'Biwa, che hanno reso vano il momentaneo pareggio di Djordjevic. In uno scenario stupendo, una partita in chiaro-scuro, macchiata dagli episodi del pre-partita (due tifosi accoltellati) e da tante polemiche. Ma conta il campo.

Rispetto alla vigilia, Pioli resta fedele alle sue idee: in difesa De Vrij in coppia con Gentiletti, mentre a sinistra con Radu infortunato si abbassa Lulic (niente Braafheid), così sulla trequarti Felipe Anderson si allarga e lascia spazio a Stefano Mauri. A destra come terzino Basta e come ala Candreva, mentre in mezzo Biglia c'è e fa coppia con Parolo. In attacco, ovviamente, Miro Klose. Parecchie le sorprese invece per Garcia: non c'è Pjanic ma Seydou Keita a centrocampo. In attacco troviamo Florenzi come ala destra e Iturbe come ala sinistra: rimangono in panchina Ibarbo e Ljajic, mentre davanti c'è Totti. Dietro niente recupero lampo di Maicon a destra: gioca Torosidis con Holebas a sinistra, con in mezzo Yanga-Mbiwa preferito ad Astori. Recuperato per la panchina Gervinho.

Inizia con un buon piglio la Lazio, che fa partire la manovra da dietro, affidandosi ai buoni piedi di Gentiletti per lanciare i quattro avanti: schema elementare ma che pare funzionare e genera un paio di occasioni, per Candreva prima (buona risposta di De Sanctis) e per Mauri poi, chiuso da Yanga M'Biwa. La migliore occasione è però al 4', quando Klose solo in area spara fuori un colpo di testa a botta sicura, sfruttando male l'assist di Candreva dopo la palla appoggiatagli da Torosidis in uno svarione. Piuttosto spenta la Roma, decisamente più accesi gli animi: Totti si prende un giallo dopo 8 minuti, mentre poco più tardi sono scintille tra Candreva e Nainggolan, ma Rizzoli gestisce e non estrae cartellini.

I rari attacchi dei giallorossi portano la firma di Florenzi, sicuramente il più ispirato e probabilmente anche il più in forma, ma le sue discese sulla fascia hanno poco seguito da parte dei compagni, abbastanza passivi come atteggiamento. Resta invece sempre alto e costante il nervosismo: tra un calcetto e l'altro, il primo tempo si chiude con quattro ammoniti. Tra questi deve ritenersi fortunato Lulic, autore di un brutto fallo su Iturbe, che non gliele manda a dire. Pochi spunti in un primo tempo con più calci che calcio: Florenzi potrebbe colpire intorno al 40', ma se la allunga troppo e Marchetti è tempestivo in uscita bassa. Difficile considerarla un'occasione vera e propria, ma è una delle rare azioni semi-pericolose in un primo tempo lento, con la Roma quasi tutta dietro la linea della palla e che fatica a ripartire.

Anche in apertura di ripresa i biancocelesti sono più attivi e creano subito una buona palla-gol con Basta, ma il suo destro di prima a incrociare termina a lato di poco. Pioli è però costretto a un cambio affrettato: Lulic rischia il rosso per un intervento su Totti e lascia il campo a Cavanda. Recrimina la Roma per un fallo in area di Klose su Iturbe, ma Rizzoli lascia correre; il corner era nato da un'ottima doppia chiusura sempre sull'argentino da parte di Parolo. Continua però a faticare la Roma in avanti, mentre l'attacco della Lazio appare più fluido quando ci sono spazi: ci prova Mauri con una gran rovesciata su sponda di Klose, ma si immola Manolas per respingere, e lo stesso fa Nainggolan su un destro da fuori di Biglia. Il primo cambio per Garcia è invece Ibarbo, gli lascia posto un Totti ancora sotto tono.

Ci vuole l'ingresso in campo di Pjanic al 68' per scuotere la Roma: il bosniaco illumina subito per Florenzi, che si guadagna un corner sui cui sviluppi Ibarbo si mangia il gol del vantaggio, non riuscendo a ribadire in porta una palla vagante in mezzo all'area. Con l'iniziativa in mano ai giallorossi la Lazio può giocare di più in ripartenza: ci prova Candreva proprio su un capovolgimento di fronte, ma viene murato da tre avversari. Gioca però molto meglio la Roma con i due nuovi innesti, ed è Ibarbo ad ispirare il gol del vantaggio: Nainggolan lo lancia in area, il colombiano manda a vuoto Gentiletti e crossa rasoterra al centro dove Iturbe con l'esterno anticipa Basta e appoggia in rete la palla dell'1-0. Un attimo dopo ancora Nainggolan vola in fascia, ma stavolta il suo traversone è impreciso.

Pioli si sbilancia mandando in campo anche Djordjevic per Mauri e sostituendo Biglia con Cataldi per avere più forze fresche in mezzo al campo, e anche lui azzecca in pieno il cambio, perchè il serbo firma il gol del pari: Felipe Anderson mette una palla tagliata e precisa sul secondo palo, altra sponda di Klose stavolta per il neo-entrato compagno d'attacco, che complice l'inspiegabile amnesia di Yanga M'Biwa deve solo appoggiare in porta di testa la rete che vale l'1-1. Il francese si fa incredibilmente perdonare pochissimi minuti dopo: Pjanic batte una punizione sul primo palo, ce ne sono quattro in fuorigioco, ma non l'ex difensore del Newcastle che arriva in corsa da dietro e spizza appena la sfera mettendola sul palo lungo per il nuovo vantaggio giallorosso.

Contro-assedio biancoceleste, che non ci sta a perdere, ma i palloni al centro sono spesso e volentieri preda della difesa della Roma, in particolare De Rossi sugli scudi, autore di diverse chiusure importanti sui cross di Candreva (che ci prova anche da fuori) e Felipe Anderson. I minuti di recupero sono cinque, ma di occasioni vere e proprie non se ne vedono: vince la cinicità della Roma, capace di sfruttare le uniche due vere e proprie palle-gol create. I giallorossi si aggiudicano la qualificazione diretta in Champions League, mentre la Lazio dovrà giocarsi tutto all'ultima giornata sul campo del Napoli, con due risultati su tre a disposizione: in palio c'è il terzo posto, che vale i preliminari di Champions League.