Caos Roma. Stavolta non c'entra il traffico estenuante della Capitale a mettere i bastoni tra le ruote di Sabatini e del mercato dei giallorossi, bensì una richiesta troppo alta, o comunque tale ritenuta dalla società capitolina allo stato attuale delle cose, per Edin Dzeko, obiettivo numero uno per l'attacco di Rudi Garcia. La squadra di Pallotta è alla costante ricerca di un centravanti da venti gol che possa far fare il definitivo salto di qualità alla squadra, ma le trattative con il City per l'ex Wolfsburg sembrano essersi arrestate a causa di una mancanza di liquidità nelle casse della Roma. 

La situazione sembra chiara: Sabatini non può muoversi se prima non cede qualche pezzo pregiato della sua rosa. Il reparto attaccanti dei giallorossi conta, al momento della partenza per la tournée australiana e indonesiana (nella quale c'è il City del bosniaco), ben otto attaccanti: Ljaijc, Iturbe, Iago Falque, Totti, Ibarbo, Destro, Gervinho e Doumbia. Occorre, necessariamente, fare chiarezza, oltre che sfoltire il reparto. 

Di questo lotto, quelli che quasi sicuramente non si muoveranno dall'ombra del Colosseo sono Ibarbo, appena riscattato, Totti, bandiera della squadra, Iago Falque, ingaggiato una decina di giorni or sono, e con ogni probabilità uno tra Ljaijc e Iturbe. Già, uno dei due esterni potrebbe partire, con l'ex Fiorentina che sembra l'indiziato numero uno qualora la Roma ricevesse l'offerta giusta. Iturbe non sembra avere mercato, mentre per il serbo qualcosa si muove, anche se la richiesta è altissima. Potrebbero e dovrebbero, a meno di clamorose offerte, restare entrambe alla corte di Garcia. 

I due partenti restano dunque Destro e Gervinho (oltre alla cessione di Doumbia dalla quale la Roma non dovrebbe ottenere moltissimo), sui quali c'erano stati degli ammiccamenti da parte di Fiorentina e Monaco, per quanto riguarda il primo, dell'Al Jazeera per l'ivoriano. La squadra del Principato, dopo aver acquistato El Shaarawy dal Milan, sembra sempre più reticente nello sferrare l'attacco per l'ex Siena, che oltre ad avere una valutazione eccessiva per quelle che sono le qualità dimostrate negli ultimi anni, chiede anche un ingaggio a dir poco spropositato. Su Gervinho invece, le acque sono sempre più torbide, con l'attaccante ex Lilla e Arsenal che, dopo la richiesta degli emiri non ha ricevuto alcune offerte e avrebbe dichiarato di prendere in considerazione l'idea di lasciare Roma solo se gli venisse offerto un contratto milionario. 

Sabatini è di fronte a due dei casi più spinosi della sua carriera, e soltanto la cessione di uno dei due attaccanti, o magari entrambe, aprirebbe le porte e gli scenari all'arrivo di Dzeko, come già detto in precedenza. Garcia con il bosniaco avrebbe definitivamente il parco attaccanti completo, con il ventaglio delle scelte che diventerebbe molto più ampio, potendo alternare Totti al bosniaco nel ruolo di centravanti, Iago Falque ed Iturbe sulla destra, Ljaijc ed Ibarbo dalla parte opposta. Per questo motivo il direttore della Roma ha chiesto alla dirigenza inglese di aspettare ancora qualche giorno per muovere le torbide acque del mercato dei due partenti, prima di affondare il colpo tornando con un'offerta ben più congrua rispetto a quella di venti milioni appena rifiutata. 

L'ultima speranza per arrivare a Dzeko, al netto di cessioni che in questo momento sembrano lontane, sarebbe quella di alzare l'offerta a circa 23 milioni di euro (bonus più, bonus meno), contro i 30 più bonus richiesti dal club inglese, che nell'intento di cedere un attaccante che non è al centro del progetto Pellegrini potrebbe abbassare le pretese. Il problema però riguarderebbe inoltre le modalità di pagamento, con il Manchester City che vorrebbe la somma pagata in due anni, mentre i giallorossi spingono per un pagamento quadriennale: ma questo è un discorso secondario. 

Il direttore prende tempo, non solo con il City, ma anche con le alternative al principale obiettivo: in stand by anche Mitrovic e Rondon, anche se è l'attaccante serbo dell'Anderlecht ad attrarre maggiormente i desideri della Roma.