Un esordio amaro per la Roma. Ai giallorossi è stato affidato l'incarico di aprire la Serie A sul complicato campo di Verona, contro un Hellas carico al punto giusto per l'inizio della nuova stagione. Il risultato finale dovrebbe sorridere più ai padroni di casa, visto che un punto con una candidata allo scudetto varrebbe oro. Eppure chi esce da questa prima partita con un po' di amaro in bocca è proprio il Verona: l'1-1 sta quasi stretto agli scaligeri, autori di una partita propositiva e sempre giocata ad alti ritmi. Jankovic ha portato in vantaggio la squadra di Mandorlini, salvo essere poi raggiunto da un destro da fuori di Florenzi, con la collaborazione di Rafael. Ai punti la dovrebbe vincere il Verona, ma la Roma se la cava. E porta a casa un punto agrodolce.

Mandorlini risolve i dubbi della vigilia optando per il classico 4-3-3, rinunciando dunque alla coppia Toni-Pazzini dal primo minuto e mandando in campo solo l'ex Bayern Monaco, affiancato da Gomez e Jankovic in avanti. In mediana trova spazio Sala, sul piede di partenza, ma non Romulo, per problemi fisici, mentre in difesa debutta Souprayen, che vince il ballottaggio con Albertazzi. Garcia risponde con il classico 4-3-3, dando ancora fiducia a Gervinho in attacco insieme ai due nuovi arrivati Salah e Dzeko, con Iago Falquè in panchina. Per il resto, scelte quasi obbligate, tranne che in porta, dove gioca un altro nuovo arrivato, Wojciech Szczesny.

L'impatto migliore sulla sfida ce l'ha il Verona, per merito dell'atteggiamento propositivo e soprattutto per l'ottima disposizione in campo data da Mandorlini. Gomez ha una buona occasione dopo soli due minuti, ma è un'oasi nel deserto, visto che poi fino alla metà abbondante del primo tempo succede veramente poco di interessante, anche se i ritmi restano comunque alti, specialmente a centrocampo. La difesa degli scaligeri si dimostra solida e capace di reggere le sfuriate avversarie, anche se deve concedere qualcosa: ci prova Nainggolan col sinistro al 23', ma la palla è troppo centrale e facile per Rafael. Si mette in luce l'ottimo terzino sinistro Souprayen, nuovo arrivato dal Dijon, ottimo in fase di spinta e anche in copertura: al 41' ci prova col sinistro in diagonale trovando un grande Szczesny. Sul corner che ne segue Jankovic incorna sul palo lungo, ma De Rossi salva sulla linea.

La Roma sembra accusare il colpo della grande occasione concessa, in particolare dopo 10 minuti nella ripresa (dove si vedono più calci che calcio) deve affidarsi ancora a un doppio miracolo di Szczesny: Manolas perde palla in uscita, Hallfredsson la difende col corpo e in equilibrio precario riesce a concludere, costringendo il polacco al volo plastico. Sulla respinta ci sarebbe Gomez, che prova il sinistro, trovando ancora il reattivissimo numero uno ex Arsenal sulla sua strada. È il preludio a quanto sta per succedere, ovvero il gol del vantaggio dell'Hellas: Hallfredsson, autore di una grandissima partita, mette un pallone alto sul secondo palo dove c'è tutto solo, abbandonato da Torosidis, Bosko Jankovic, che apre il piatto e fa 1-0 per l'Hellas. Il pareggio è però immediato, arriva al 66', dopo cinque minuti: Florenzi tira quasi per caso verso la porta, Rafael non la riesce a mettere in corner e la fa entrare. Il portiere si riscatta a un minuto dal termine, dopo aver sudato freddo su un destro da lontanissimo di Pjanic, quando è chiamato al miracolo sempre sul bosniaco in uno-contro-uno. La parata vale la partita e il prezioso punto. Un punto un po' agrodolce, sia per l'una che per l'altra: l'Hellas recrimina per le occasioni, la Roma per le certezze che ancora mancano.