Torna a parlare Rudi Garcia e lo fa dopo due giorni dal deludente pareggio di domenica pomeriggio contro il Sassuolo. Le polemiche scaturite dall'eccessivo turnover hanno sicuramente turbato l'ambiente di Trigoria, anche se l'allenatore francese, intervenuto quest'oggi nella classica conferenza stampa di vigilia, pensa soltanto al futuro senza guardarsi indietro. Le uniche parole riguardanti la sfida contro il Sassuolo, Garcia le emette parlando degli aspetti positivi da prendere da quel match.

L'intervento del transalpino inizia con l'analisi dello stato psico-fisico della squadra, che contro i neroverdi non è sembrato essere al massimo dopo le fatiche europee: "Li ho visti bene, ho visto un buon secondo tempo, abbiamo analizzato ciò che non dobbiamo ripetere. Ci concentriamo sulla Sampdoria, avendo perso punti in casa dobbiamo rifarci in trasferta. Una regola per il turnover? No, lo dice anche il risultato delle altre squadre che hanno fatto cambi, non c'è regola. Dobbiamo giocare bene per vincere, dovevamo fare meglio soprattutto nel primo tempo contro il Sassuolo ma non voglio tornarci, penso a domani".

Successivamente l'attenzione si sposta sulla necessità e sulle eccessive pressioni che la piazza ed i media stanno mettendo sulle spalle del francese e della sua squadra. Questa la risposta di Garcia alla domanda del cronista che chiedeva se la Roma e lui stesso si sentissero in dovere di vincere ogni gara: "Abbiamo fatto buone partite e altre meno buone. Bisogna essere tranquilli e lavorare con calma, dobbiamo essere giudicati se non sulla stagione almeno sul presente. Siamo partiti con 8 punti, pareggiato con il Barcellona e battuto la Juventus, non è catastrofico. Dobbiamo vincere domani, poi avremo il Carpi, il Borisov e chiuderemo la striscia a Palermo. Dopo forse avremo un quadro più chiaro della situazione. Siamo come un ciclista: pedaliamo a testa bassa per ottenere più punti possibili".

Giocare ogni tre giorni, soprattutto ad inizio stagione, può provocare infortuni oppure dei sovraccarichi muscolari, che non permettono ai giocatori di scendere in campo oppure di non rendere al meglio. E' il caso di alcuni interpreti, che per un motivo o per un altro sono stati costretti a saltare le ultime gare. L'ex Lille analizza il problema: "Lavoriamo per essere al meglio, io quando parlo lo faccio perché ho parlato con lo staff. Ho trovato giocatori con mancanza di ritmo, forse alcuni hanno fatto poche partite per farsi trovare pronti, il problema poteva essere più ampio se non avessi attuato il turnover. Giocando sempre con gli stessi, se c'è un infortunio, per chi è entra è più difficile perché non ha mai giocato prima. Noi facciamo la miglior preparazione possibile, non c'è nulla di rivoluzionario".

A tal proposito, uno dei maggiori problemi in questo avvio di stagione, è risultato la penuria di difensori centrali di ruolo, che ha costretto Garcia a schierare anche De Rossi in quel ruolo. Queste le parole su Rudiger e Castan: "Non lo so se ci sarà, Rudiger si è allenato a parte, non ho avuto tempo di consultarmi con i medici perché sono venuto qua. Non so ancora se lo convocherò. Castan? È tutto logico, è un anno che non giocava prima della partita con l'Hellas Verona. È stato difficile sul piano fisico, poi c'è anche concorrenza e voglio mettere Leo nelle migliori condizioni e sta migliorando piano piano, avrà il suo spazio quando sarà al 100%".

Infine, l'allenatore della Roma analizza il distacco dall'Inter in classifica: "Merito dell'Inter, durante le due stagioni passate stavamo a punteggio pieno dopo 5 giornate. Ora è ancora presto per dire che il campionato è già chiuso, cosa dovrebbero dire le squadre dietro di noi? La classifica conta sul piano psicologico adesso, più vinciamo partite, più raggiungiamo la vetta della classifica, per questo sono arrabbiato di non aver vinto con il Sassuolo. Se facciamo una striscia di tre vittorie, ci sono dei balzi in classifica importanti e stacchiamo altre squadre, questa è la delusione di domenica. Ora dobbiamo guardare a domani".