Una pazzia. Difficile trovare qualcuno che, anche dopo una settimana, pensi che il gol di Alessandro Florenzi al Barcellona possa essere definito in altri modi. Un destro quasi spensierato, un tentativo estremamente complicato, terminato nel migliore dei modi: in fondo al sacco. Praticamente chiunque l'ha descritto con quella parola, con quella accezione, e anche il diretto interessato pensa la stessa cosa: "Ricordo che il primo a venirmi incontro è stato De Rossi. Mi ha gridato 'sei un pazzo' per aver provato quel tiro, ma poi si è complimentato con me. Io ero solo sorpreso e incredulo. Non è qualcosa che succede tutti i giorni".

Alla fine è arrivato un pareggio: "E' stato bello lasciare il campo con quel risultato. Pareggiare una partita del genere è stato difficile perché stavamo giocando contro la squadra più forte del mondo. Sinceramente ho pensato di più al risultato finale che non al mio gol del pari". Ma come l'ha pensato? "Ho visto il portiere fuori dalla linea di porta e in quel momento non avevo così tante opzioni, così la sorte ha voluto che io segnassi questo magnifico gol. Istinto, pazzia e cuore: ecco, queste sono qualità che ho calcisticamente parlando, ma anche nella mia vita privata". 

Anche Morgan De Sanctis, dalla panchina, ha apprezzato il gesto tecnico del compagno: "È stato un capolavoro di tecnica e coordinazione. Dalla panchina non si vedeva bene la traiettoria della palla, ma ho capito che stava entrando dalla preoccupazione di Ter Stegen. È stata un'emozione fantastica per noi e tutto lo stadio. Spero che segnerà ancora altri gol così belli, ma nessuno sarà mai come questo. Ciò che è successo alla prima giornata di Champions League in casa, davanti ai nostri tifosi, contro il Barcellona, è la ciliegina sulla torta di una partita straordinaria".