Il tifone di Coppa piega la Roma e mette sulla graticola Garcia. Un punto in due partite, il doppio impegno con il Bayer alle porte, il rischio tangibile di salutare la massima competizione europea prima della fase a eliminazione diretta. Il tecnico transalpino è solo, messo all'angolo da discutibili scelte e eccessivi proclami. La spocchia dello scorso anno torna prepotente alla mente, la Roma è ferma a quel passo falso e si trova a combattere con lo spettro del secondo fallimento consecutivo.

In campionato, la classifica non preoccupa. Quattro sono i punti che dividono i giallorossi da Fiorentina e Inter, quel che stupisce è però la difficoltà di campo. La squadra non esprime un'idea di gioco chiara, si affida a estermporanee invenzioni e con compagini inferiori soffre le pene dell'inferno. Mancano giocatori di primo piano, in grado di spostare l'asticella della personalità, l'infermeria accoglie campioni da cui Garcia non può prescindere.

In una situazione di assoluta emergenza, occorre far gruppo e cancellare i 45 minuti iniziali con il Bate, fornendo prova di carattere al Barbera, di fronte a un Palermo all'ultima spiaggia. Garcia sale sul carro di Gervinho, come spesso in passato. L'ivoriano è un pretoriano del tecnico, costretto a ricorrere oggi a un Gervinho versione attaccante centrale. Le prestazioni recenti nobilitano la candidatura dell'ex Arsenal, alla luce delle defezioni di Totti e Dzeko. Ai lati di Gervinho, Iago Falque, recuperato e devastante nel secondo tempo di Champions, e Salah.

De Rossi sale un passo e torna a vestire i panni del regista, con Castan che si affianca a Manolas al centro della difesa. Nainggolan e Pjanic completano il reparto di mezzo. Digne a sinistra, a destra è ballottaggio a tre. Maicon e Torosidis insidiano Florenzi. Qualora Garcia optasse per un terzino destro puro, attenzione all'avanzamento di Florenzi nei tre d'attacco, con conseguente esclusione di Iago, non ancora in grado di garantire 90 minuti di qualità.

Indisponibili Keita e Rudiger, oltre al lungodegente Strootman.

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Johnathan Scaffardi
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