Ogni partita viene affrontata dai giocatori di ogni squadra come un evento importantissimo. Tale condizione durante un Derby, viene amplificata portando i giocatori ad un eccessivo agonismo in campo, che si ripercuote spesso in una foga calcistica esagerata, con il rischio di provocare gravi infortuni ad un avversario.

Questo è il preambolo per discutere del fallo (neanche sanzionato dall'arbitro), commesso dal giocatore della Lazio Lulic, nei confronti del campione egiziano Salah della Roma. Siamo nel secondo tempo, e la squadra biancoceleste è in svantaggio già di due reti. Salah, forte delle sue capacità tecniche, sfrutta il momento e si trova a saltare in dribbling svariati giocatori della squadra di Pioli.

Questa condizione, che vediamo spesso fare ai calciatori con una semplicità disarmante, è una pratica altamente pericolosa, in quanto durante la corsa il peso di tutto il corpo per frazioni di secondi viene caricato su tutto un arto, che grazie agli scarpini rimane saldamente ancorato a terra. Proprio l'arto di appoggio può essere vittima di un infortunio grave in quanto il piede del giocatore avversario colpisce la caviglia, che ancorata a terra non può essere spostata lateralmente.

Si possono così verificare due situazioni:

- Le strutture legamentose tengono -----> si frattura la tibia o il Perone (dipende da dove proviene il colpo);

- Cedono i legamenti ----->Avremo così una distorsione di caviglia il cui grado dipende da quanto vengono lesi i legamenti.

Un noto medico chiamato Clanton ha suddiviso le lesioni in 3 gradi:

DISTORSIONI DI 1° GRADO (Clanton, 1999) Lesione parziale di un legamento, tumefazione dolore, sospensione dell’attività sportiva;

DISTORSIONI DI 2° GRADO (Clanton, 1999) Lesione parziale di uno o più legamenti, tumefazione dolore, instabilità articolare sospensione dell’attività sportiva;

DISTORSIONI DI 3° GRADO (Clanton, 1999) Lesione totale di uno o più legamenti, tumefazione dolore, grave instabilità articolare abbandono dell’attività sportiva.

Nel caso specifico, come da comunicato stampa della A.S Roma, ad essere stato lesionato è il legamento Peroneo Astragalico, che ha subito una lesione di 2° grado e che rende l'infortunio grave ma non tale da precludere la stagione in corso (la frattura avrebbe comportato un intervento chirurgico per stabilizzarla, e una riabilitazione medio-lunga, oltre ad una ripresa della preparazione sportiva).

In questi casi specifici, il protocollo riabilitativo è suddiviso in 3 fasi:

Fase 1: Riposo assoluto, per almeno 20 giorni, con un tutore rigido che permette esclusivamente la Flesso-estensione. In questa fase la riabilitazione prevede delle terapie per ridurre l'edema e l'ematoma, come la Tecarterapia, il Laser, la Crioterapia. Non devono essere effettuati alcun movimento di rotazione o di prono-supinazione per evitare che possano essere nuovamente stressate le strutture legamentose.

Fase 2: Generalmente in acqua, aiuta a recuperare l'elasticità dell'articolazione, oltre a facilitare un recupero muscolare, si prosegue con le terapie fisiche per ridurre l'infiammazione e il dolore.

Fase 3: Recupero propriocettività, recupero forza e condizionamento atletico.

Se la diagnosi iniziale è corretta, dunque, non vedremo il campione della Roma prima di 1 mese e mezzo, quindi dopo la sosta natalizia.