Un tonfo fragoroso. I fischi dell'Olimpico accompagnano il rientro della Roma negli spogliatoi, Rudi Garcia abbandona il terreno di gioco a capo chino, chiuso in un labirinto di pensieri. Non solo il Barcellona dei marziani mette a nudo i limiti caratteriali della Roma, anche un'Atalanta ordinata si infila nelle crepe di un ambiente in subbuglio. 

Sconfitta interna che segue di poche ore quella di Champions e catapulta la squadra nel passato recente, alla contro-prestazione con il Bayern. Sinistre similitudini accompagnano la versione attuale a quella "spezzata" di un anno fa. 

"Ci sono poche cose da salvare stasera non abbiamo avuto un atteggiamento adeguato. L'Atalanta ha difeso bene, non siamo riusciti a passare sulle fasce. Per sfortuna non c'è tanto da salvare, adesso dobbiamo lavorare e stare zitti per tirare fuori il meglio di questo gruppo. Ora bisogna essere uniti, dobbiamo giocare a Torino e poi avremo la Champions. Adesso dobbiamo lavorare, essere umili e superare questo momento".

L'impressione è che il gruppo proceda in direzione contraria. Le direttive di Garcia non trovano riscontri nell'atteggiamento degli uomini in campo. Il tecnico respinge però le "accuse" e rimanda l'addio. Testa bassa, lavoro e sacrificio, per riscoprire la Roma apprezzata, talvolta, anche in questo scorcio di stagione. 

"Siamo tutti delusi e arrabbiati con noi stessi, soprattutto per la prestazione. Abbiamo fatto il gioco dell'Atalanta, è solo colpa nostra. Ci assumiamo le responsabilità, domani vedremo cosa fare per andare avanti. Questo gruppo ha dimostrato poco fa di essere competitivo, come accaduto in occasione del derby. Non cerchiamo alibi, dovevamo fare molto meglio. Non è una sconfitta che mi abbatte".

Il francese nega possibili ripercussioni di Coppa. Nella caduta odierna, non c'è traccia di Camp Nou. Chiara l'idea di Garcia, chiudere in fretta un capitolo nero e ripartire prima in A e poi con il Bate. 

"E' stata una settimana brutta, ma non penso ci siano collegamenti. Abbiamo regalato il primo gol, ma può succedere. Serviva forza mentale per andare avanti, ci siamo esposti in modo logico. Loro hanno difeso bene, noi non abbiamo fatto abbastanza per segnare nonostante le occasioni avute". 

Un errore individuale ad aprire la scatola della partita, una non-reazione a confermare la bontà del successo bergamasco. La Roma - sotto - non gioca la seconda frazione da grande squadra e si concede all'undici ospite. 

"Possiamo migliorare, Digne sul primo gol ha fatto la scelta giusta: non era sicuro che Moralez fosse in fuorigioco e ha preso la palla, ma non doveva perderla. Sullo 0-1 niente era perduto, ma nel secondo tempo ci siamo spenti e questo è un problema. Dobbiamo tornare al gioco corto e combinato, stasera non lo abbiamo fatto". 

Garcia tocca corde emozionali, mette al muro i suoi. La Roma è a terra, per risalire serve una forte inversione di rotta, concetto che va a toccare la personalità della sua rosa. Ai problemi di carattere tecnico, si sommano lacune mentali, compito arduo risolvere entrambe le mancanze. Palla a Garcia.  

"Il mio lavoro da domani è affrontare a testa alta questo momento, la qualità di un gruppo si vede nelle difficoltà. Solo il lavoro ci porterà a segnare ancora e dobbiamo migliorare in difesa. Dobbiamo cancellare gli errori individuali e ritrovare entusiasmo e gioia nel lavoro".

(Fonte dichiarazioni Mediaset Premium)