Sabato mattina consueta conferenza stampa in casa Sampdoria. Mister Mihajlovic ha voluto tenere in guardia i suoi uomini in vista della sfida di domani, senza pensare al derby: "Dobbiamo pensare solo al Bologna. Sono sempre tre punti. Una vittoria domani ci permetterebbe di essere più sereni in classifica. La Samp non ha mai segnato nei primi 15 minuti ed il Bologna è la squadra che più subisce nei primi 15. L'atteggiamento deve essere quello giusto. Se vinciamo bene, se non vinciamo ci sono altre 17 partite".

L'allenatore ha voluto lasciare un commento sui prossimi impegni che vede Derby, Cagliari, Roma e Milan: "Quando pensi che siano partite più facili delle altre ti sbagli. Non guardiamo il calendario. Prima o poi dobbiamo giocare contro tutti". L'ex tecnico della Serbia non teme nessuno neanche "Alino" Diamanti, stella del Bologna: "Non temiamo nessuno. Diamanti è un grande giocatore che ci potrà mettere in difficoltà. Il suo piede mi ricorda il mio".  L'argomento derby è al centro dell'attenzione delle tifoserie di Genoa e Samp. Mihajlovic ha  colto l'occasione per dare un proprio parere sull'orario della stracittadina del 2 Febbraio: "Anche quello di Torino è stato giocato alle 12:30. E' un orario perfetto: chi vince ha tutto il tempo per festeggiare. Chi perde va a casa deluso". 

In queste ore circolano con insistenza le voci su un possibile ritorno di Maxi Lopez a Genova ma Mihajlovic non si sbilancia e pensa solo agli elementi presenti in rosa: "Posso parlare solo dei giocatori della Samp. Mi piacerebbe anche allenare Messi". Gastaldello e Palombo, invece, hanno voluto ricordare con piacere l'esperienza dell'argentino con la casacca della Sampdoria: "Ha lasciato un buon ricordo a Genova e nello spogliatoio si è sempre comportato da vero uomo" dice il capitano Gastaldello. Le parole del numero 28 trovano conferma anche da parte del vice Palombo: "Uno che viene applaudito vuol dire che ha lasciato un buon ricordo. La scelta non dipenderà da noi". Infine, il mister doriano ricorda e ringrazia la società Bologna per l'opportuna concessagli diversi anni fa, dove ha vissuto la prima esperienza da allenatore dopo aver fatto il vice di Mancini all'Inter: "Sarò sempre grato e riconoscente. Inizialmente abbiamo fatto pure bene. Poi per motivi non calcistici sono andato via ma sarò sempre legato alla dirigenza ed alla tifoseria".