Felpa bianca, striscia orizzontale che ricalca i colori del club, sul petto lo stemma della Sampdoria. Vincenzo Montella siede al centro, è il primo giorno di scuola in Liguria, tanti i giornalisti giunti per ascoltare le impressioni del nuovo tecnico. Quarta esperienza da allenatore, dopo Catania, Roma e Fiorentina, un ritorno a Genova, sponda Samp, anni dopo le meraviglie da giocatore. Oltre 100 gare sotto la Lanterna, 59 le reti a referto. 

C’è entusiasmo e un pizzico di emozione, sembra che il tempo si sia fermato. Quello che rappresenta per me la Sampdoria è abbastanza palese, qualcosa di voluto fortemente. Fin da quando ho iniziato con gli allievi il mio sogno è sempre stato allenare la Sampdoria, anche solo per un giorno”. 

Trattativa estenuante. Da una parte la Fiorentina - vecchio amore, ruggini recenti - dall'altra la Samp, pronta a tutto per coronare il sogno Montella. Nel mezzo, una clausola, milioni da limare per arrivare alla fumata bianca. A spingere l'operazione in porto la volontà del Presidente, Ferrero. 

Adesso va dimenticata la passione e bisogna pensare al lavoro. Credo che la squadra sia ottima, di livello, e mi piacerebbe conoscerla il prima possibile. Allenare la Samp è un sogno che mi accompagna da quando faccio questo mestiere. E’ stata una settimana lunga e per certi versi faticosa. Solo il coraggio, la passione e il coraggio del presidente (Ferrero, ndr) mi hanno portato a Genova. Con la Fiorentina poi ci siamo lasciati come è giusto che fosse in maniera intelligente e anche educata. Il rapporto è finito traumaticamente nella prima parte, poi ha prevalso il buon senso di tutte le parti”.

Montella identifica le possibilità della Samp. La classifica, al momento, non condanna i blucerchiati, ma l'Aeroplanino spinge più in là l'asticella, punta a un forte miglioramento per raggiungere posizioni di vertice. Si parte dal progetto Zenga, un'idea da coltivare, portando alla causa i principi del Montella allenatore. La società chiede un'evoluzione sul piano del gioco, a Genova conta anche il "bello". 

L’obiettivo è cercare di essere nella parte sinistra della classifica. Io non sono così convinto che la classifica sia buona, altrimenti non sarei qui. Bisogna crescere e avere ambizioni. Ora noi dobbiamo divertirci attraverso i principi di gioco dettati anche dalla società, principi di sport che pretendono i tifosi della Samp e che mi hanno insegnato. Le basi ci sono per intraprendere un bel percorso insieme. Non credo molto nei moduli ma nei principi di gioco, devo prima conoscere la squadra e l’anima dei calciatori. In ogni caso non è detto che un modulo sarà per sempre, ma partiremo dalle basi su cui ha lavorato Zenga

Non c'è spazio per l'individuo. Montella rimanda al mittente i quesiti su Cassano, fin qui poco utilizzato. Prende corpo l'idea di gruppo, solo all'interno di un nucleo può emergere il talento dei singoli. Conquistare la Samp non è cosa per tutti, Cassano deve quindi meritare spazio e fiducia. 

Ho fatto tanti pensieri, non su Antonio ma in generale. Antonio per qualità e talento dovrà essere un valore aggiunto, dipenderà dal suo stato di forma dai suoi obiettivi, dalle sue motivazioni. Il mio intento è crescere assieme alla squadra senza porsi limiti e questa credo sia la società giusta per venire al campo lavorando col sorriso. Devo conoscere da vicino i calciatori, ci sono valutazioni da fare. Non è detto che ci sarà un modulo predefinito, ho sempre preferito i principi ai moduli