Inizio settimana amaro per l'Udinese. Dopo lo stop in casa con la Lazio, infatti, la vita è tornata a scorrere come sempre nel capoluogo friulano, in vista della sfida di questo week-end contro il Parma, ma il saporaccio per la deludente prestazione contro le aquile è difficile da mandar giù. E Stramaccioni deve fare sempre di più i conti con una rosa poco motivata, troppo altalenante e inconcreta sotto porta, per non dire pericolosa, per sé stessa, nella propria area.

Potrebbe essere un giudizio troppo duro, ma quello che si è visto domenica al Friuli rappresenta la frustrazione fatta squadra. La difesa rappresenta ancora adesso uno di problemi più gravi del club bianconero, ma già da metà girone d'andata si era presentata come il reparto meno brillante in campo e i segnali d'allarme per correre ai ripari erano suonati all'unisono. Ma a gennaio è stato fatto praticamente nulla, dando ulteriore fiducia a giocatori come Domizzi ed Hertaux che hanno sulle spalle parecchi gol presi dalle zebrette.

Dal canto suo, Strama ha non pochi problemi. Dopo la Juve, infatti, e soprattutto dopo la vittoria a Milano contro l'Inter, sembrava che la sua Udinese stesse mutando pelle, perdendo le scorie della scorsa stagione. Sono invece arrivate le sconfitte, soprattutto quelle con il Napoli in Coppa Italia e campionato, che hanno portato depressione, mentre la dirigenza dei Pozzo ha pensato bene di puntare il dito contro gli arbitri, imitando il “collega” Lotito. Risultato: la squadra è molto al di sotto delle sue vere capacità, la salvezza è ancora distante e di Europa non si sussurra nemmeno.

Il tecnico romano l'aveva detto a inizio percorso che questo sarebbe stato una specie di “anno zero”, ma a Udine i tifosi ne hanno visti fin troppi di punti di partenza e pochi di arrivo. Certo è che, tra lui e Guidolin c'è di mezzo un mare: i risultati non saranno molto diversi, dato che la posizione in classifica è più o meno la stessa tra questa e l'annata scorsa, ma la mentalità può solo che migliorare. Bisognerà però vedere se, continuando di questo passo, Stramaccioni e Stankovic vorranno rimanere in Friuli anche la prossima stagione o se preferiranno piazze più facili e meno impegnative. Per ora c'è solo il Parma come obiettivo: prima il dovere e poi i conti a tavolino.  

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About the author
Timothy Dissegna
Scienze Internazionali Diplomatiche a Gorizia, arbitro di calcio, inguaribile grafomane convertito al digitale. Vivo in Friuli, amo il calcio e raccontarlo, guardando i complessi meccanismi che uniscono sport e società.