A Udine i giornali stamattina intitolano "Udinese senz'anima". Le reazioni dopo la sconfitta a Cesena sono amare, la squadra non ha fatto la prestazione che ci si aspettava dopo ben due settimane di pausa e il malcontento dilaga sempre più. Così non si va avanti, lo sa bene Stramaccioni che dopo la partita ha recitato il mea culpa con tutta la squadra, ma non è abbastanza.

L'Udinese vista in campo ha fatto vedere ben poca cattiveria. L'impostazione c'è stata, non si può dire il contrario perché l'attacco bianconero si è fatto vedere più volte nei pressi dell'area romagnola, ma al momento di realizzare non c'è stato verso. Nemmeno Di Natale è riuscito a cambiare le cose, tanto che il capitano ha chiesto scusa ai tifosi dopo il fischio finale. Ma non basta ancora, i tifosi vogliono qualcosa di più.

Tipo una vittoria. Manca da troppo tempo, dall'Empoli, e poi un pareggio con la Juventus seguito dalle sconfitte con Napoli e Lazio. Parma per fortuna è stata rinviata, altrimenti a questo punto si sarebbe veramente corso il rischio di una caduta pure al Tardini. È il conto salato per un mercato di gennaio sottotono, che ha visto andar via Muriel ma non è arrivato un degno attaccante a sostituirlo. O almeno in casa nessuna delle nuove leve sembra riuscirci.

Ancora una volta, il tallone d'Achille dei friulani è stato la difesa. Troppi gol presi, la disattenzione che ha portato al gol è spaventosa. Sono mesi che lo si ripete ma la fiducia nel tecnico, ex Inter, non era mai stata messa in discussione. Ora tutte queste sconfitte iniziano a stridere e si preannunciano nuvoloni su Udine. Strama avrà già un buon ombrello sotto cui ripararsi?

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Timothy Dissegna
Scienze Internazionali Diplomatiche a Gorizia, arbitro di calcio, inguaribile grafomane convertito al digitale. Vivo in Friuli, amo il calcio e raccontarlo, guardando i complessi meccanismi che uniscono sport e società.