La sconfitta con la Sampdoria è alle spalle grazie all'entusiasmo che circonda Totò Di Natale. Festeggiato dai tifosi bianconeri prima della gara con i blucerchiati con standing ovation, applausi e l'esposizione di migliaia di cartelli con la scritta TOTO' 206 GRANDE, tanto da coprire l'intera tribuna, viene anche premiato con una targa commemorativa dal patron Pozzo.

Con la rete al Verona di tacco, Antonio Di Natale supera Roberto Baggio in sesta posizione, ma il capitano già contro la Sampdoria riusce ad aggiornare nuovamente il suo record grazie al rigore realizzato nella ripresa, portandosi a quota 207.

Ospite del canale tematico Udinese Channel, Di Natale, ripercorre la sua carriera all'Udinese a cominciare dalla firma per il club bianconero nel lontano 2004: "Ero arrivato a Milano alle 12,30 per firmare con l'Udinese. La Fiorentina si era messa di mezzo ed aveva tentato di portarmi a Firenze ma io avevo dato la parola ai Pozzo e l'ho mantenuta. E Gino mi ha fatto un anno in più di contratto". 

Del suo legame con la maglia bianconera dice: "Questa maglia la sento mia. Se le cose non vanno bene, per due giorni non parlo con mia moglie. Tutto quello che ho fatto l'ho fatto con il cuore, questa maglia me la sento addosso".

Spalletti, Marino e Guidolin: "Spalletti è il numero uno. Marino mi ha dato di più, a Palermo mi disse che dovevo giocare vicino alla porta, io non volevo, volevo stare più dietro. Lui mi ha fatto capire che potevo fare gol, quell'anno ne ho fatti 29, devo ringraziarlo. Il 4-3-3 è il modulo più bello, quello che mi diverte di più. Chi mi ha fatto crescere come uomo è Guidolin, con lui impossibile litigare, non parla!! Ha la fissazione che dal martedì alla domenica devi pensare solo alla partita. A volte ai giovani non permetteva nemmeno di tenere le cuffie per ascoltare la musica. Comunque, di uomini come lui ce n'è pochi".

Su Baggio: "Mia mamma era innamorata di Baggio, e le piaceva anche Zenga. Se avesse saputo che avrei superato Baggio si sarebbe commossa. Ho grande stima di lui per me è stato un campione, è stato incredibile superarlo".

Euro 2012: "Il gol a Casillas per me è stato il più importante. Lo stadio era pieno, c'erano 80 mila persone. A Cassano dissi che se il mister mi faceva entrare, segnavo. Se anche in azzurro avessi giocato più avanti, forse avrei fatto qualcosa di più".

La famiglia: "Mia moglie è stata fondamentale, mi ha aiutato molto, mi ha fatto capire l'importanza della famiglia. Un percorso da solo non lo puoi fare se non hai una famiglia solida alle spalle. I figli sono la cosa più importante che ho, quando posso sto sempre con loro".

Quel no alla Juve detto in piazza davanti ai tifosi: "Io quel giorno ho comprato la scuola calcio  "Donatello" di Udine, della Juve non sapevo proprio nulla. A Pozzo dissi che se dovevo andare via, andavo a Firenze per avvicinare la famiglia a casa. Non avrei cambiato l'Udinese per la Juve. Qui ho vinto tutto, ho fatto tutti i record. Quando smetto posso dire che ho fatto la scelta più bella al mondo. Fa piacere la stima della Juve, mi chiamò Marotta e mi chiamò anche Del Neri. Mi disse che andavano a giocare a Bari e nel 4-4-2 c'era posto per me. Io gli dissi che con quel modulo ci giocavo a Udine".

Il futuro: "Mancano tre partite in cui voglio divertirmi, poi riposo. Voglio riflettere, capire cosa vogliono anche loro, non voglio essere un peso'. Con Pozzo ho un rapporto speciale, quando le cose vanno male sento più lui che mia moglie. Ho tante attività a cui dedicarmi, l'azienda di caffè e la scuola calcio. Sono nato con i bambini e voglio morire con i bambini". 

Meazza e Altafini, rincorsa possibile "Non sono lontani, ci posso provare. O da giocatore o da allenatore giocatore. Vediamo. Io vado piano". 

Nemmeno Nordhal è poi così distante per il grande Totò.

La classifica:

1  Silvio Piola 274 
2  Francesco Totti 242
3  Gunnar Nordahl 225 
4  Giuseppe Meazza 216 
4  José Altafini 216 
6  Antonio Di Natale 207
7  Roberto Baggio 205   

La caccia è aperta, si ricomincia già domenica da Roma.