Due mondi completamente opposti, capaci a volte però di incrociarsi: Udinese e Barcellona sono praticamente agli antipodi del calcio professionistico, con tutti gli stereotipi classici che possano esistere in questo universo. Provinciale e con risicate finanze la prima; l'emblema dei top club la seconda, che se non vince lo scudetto è crisi di Stato.

E cosa ci fanno or dunque nello stesso articolo, queste due? Verrebbe da chiedersi come facciano a "convivere" nello stesso continente, se non fosse che bianconeri e blaugrana si sono incontrati dieci anni fa nel girone di Champions League, nell'edizione che vedrà i catalani trionfatori in finale a Parigi, contro l'Arsenal.

4-1 al Camp Nou, 1-1 a Udine: due incontri tutto sommato soddisfacenti, per essere la prima volta che le zebrette giocavano nella massima competizione europea. Ma ci sarebbe un'altra occasione in cui le due hanno giocato contro, così poco famosa che nemmeno i tifosi friulani se la ricordano più... O meglio, doveva esserci, per poi sfumare tutto nel nulla.

Tutto risale all'affare Sanchez, che portò il cileno da Udine nel 2012 a Barcellona, dopo una stagione straordinaria. L'acquisto dell'attaccante fu uno dei più cari per il club spagnolo e, tra le famose clausole del contratto, la stampa italiana e iberica riportarono quella che prevedeva l'incontro delle due società al Trofeo Gamper.

Come da tradizione, questo si gioca ogni estate al Camp Nou tra il Barça e un club scelto apposta, in occasione dell'ex presidente catalano Gamper. Il particolare è che quella partita non si è mai giocata, né al Friuli (un'altra stabilita dal contratto), né in Spagna, con il clamore che la notizia aveva scatenato che rapidamente svaniva nel nulla: quell'anno la sfida la giocò la Sampdoria.

Tanti tifosi bianconeri quella storia se l'erano pure dimenticata, ma sono bastati alcuni post su Facebook in questi giorni per riaccendere la scintilla. Ed ecco quindi commenti poco entusiasti per come sono andate le cose, conditi con la solita irritazione che alleggia tra i supporter friulani. Che sia giusta o meno, fatto sta che quella partita non si è mai giocata e quasi sicuramente non la vedremo mai.

Riprendere in mano quella clausola, però, non sarebbe una cattiva idea per i Pozzo, soprattutto in vista della partita inaugurale del nuovo Stadio Friuli (al posto della partita di stasera con la Spal, seppur con alcuni lavori ancora in corso). Anche se il Niño Maravilla non veste più la casacca blaugrana, bensì quella dell'Arsenal, la formazione di Luis Enrique nel nuovo impianto farebbe nascere un sorriso anche ai tifosi più musoni. "Materie prime" che in Friuli non mancano di certo.

Sempre che quella possibilità non sia già stata svenduta ad altri, come ipotizzano i maligni. In quel caso lo stadio potrà essere stupendo quanto si vuole, ma avrà perso l'occasione della vita per essere inaugurato. Basterebbe anche una "reliquia" di Messi, un ciuffo d'erba toccato da lui, giusto quel poco per far sentire il Barça più vicino. Dai, anche una telefonata: tanto tra catalano e friulano cambia poco.

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About the author
Timothy Dissegna
Scienze Internazionali Diplomatiche a Gorizia, arbitro di calcio, inguaribile grafomane convertito al digitale. Vivo in Friuli, amo il calcio e raccontarlo, guardando i complessi meccanismi che uniscono sport e società.