Parlare di sfida salvezza a settembre potrebbe essere un azzardo. Ma per l'Udinese non è un discorso frettoloso: su cinque partite, ad oggi, ne ha perse quattro e ha dato dimostrazione di non essere una squadra che sa lavorare al meglio.

Dopo l'euforia per la vittoria sulla Juventus, infatti, tra partita in trasferta e casalinghe i tifosi hanno visto due squadre in campo: una che macina gioco ma spreca l'inverosimile, a volte però inventandosi veri gol-gioiello; e un'altra che non sa dove si trova, che si chiude in difesa o non fa proprio niente, subendo 3 gol in meno di mezz'ora senza battere ciglio.

Dall'altra, il Bologna, l'avversaria delle zebrette, non è in una situazione nettamente migliore: anche lei ha vinto una sola partita, ha 4 punti in classifica, ma ha realizzato solo 2 reti e subite 7, una in meno dei friulani. Numeri che non fanno certo la differenza, e che collocano sulla stessa linea d'onda i due club.

Sia la squadra di Delio Rossi che quella di Colantuono arrivano da due sconfitte, ma il tecnico ex Atalanta dalla rimontata fallita contro il Milan ha imparato qualcosa: il 3-5-2 fin'ora usato riserva troppe falle, non è il vestito per squadra squadra. Non più, dopo anni di uso da parte di Guidolin e Stramaccioni: adesso la soluzione sembra essere il 4-3-3.

L'idea non è certamente malvagia, visto che la difesa bianconera presenta anche quest'anno grosse difficoltà, ma così facendo bisognerà che gli esterni (Adnan ed Edenilson) giochino più bassi. Dall'altra parte, però, tre punti faranno quello che non si è riuscito con due: impensierire seriamente la porta bolognese, aumentando così le possibilità di segnare.

Le ultime indiscrezioni davano Marquinho come favorito per il ruolo di trequartista, in assenza magari di Bruno Fernandes (al Dall'Ara non ci sarà per squalifica) che in quella xona del campo potrebbe essere più a suo agio. Ma se il Cola deciderà di puntare ancora sul 3-5-2, probabilmente le crepe all'interno della dirigenza inizieranno a farsi consistenti: ok fallire, ma bisogna anche trovare nuove alternative.