Di maestri delle punizioni in Serie A ce ne sono tanti. Diverse tecniche di calcio, diversi modi, ma sempre con la stessa efficacia. Francesco Lodi si è dimostrato tra i primi in questa speciale classifica realizzando il 13esimo gol da punizione diretta, ed è a -1 a Francesco Totti. Oggi, alla GdS, ha parlato anche di questo: "Mi auguro di prenderlo e di superarlo. È un giocatore fenomenale, lo stimo molto come calciatore e come persona, mi fa piacere anche essere solo accostato a uno come lui. E poi c’è anche Pjanic: la Roma non sta male, quanto a calciatori di punizioni. Hanno l’imbarazzo della scelta. La mia punizione? Sono i gol più belli, perché il pallone passa in mezzo tra difensori e attaccanti e il portiere viene ingannato. A proposito: io assolverei Leali, credo abbia visto il pallone solo all’ultimo".

Dopo il gol di domenica un'esultanza speciale: "Sì, era per i miei tre figli: Alessandro che ha quasi sei anni, Ginevra che ne ha tre e l’ultima arrivata, Sofia. È nata a luglio e praticamente non mi aveva ancora visto giocare...All’inizio ho vissuto male il fatto di essere senza squadra, perché dentro di me speravo in una chiamata dalla Serie A. E devo ringraziare i miei cari, la mia compagna, tutte le persone che mi sono state vicino. In estate c’è stata qualche richiesta da squadre di B ma il mio desiderio, non per essere presuntuoso, era restare in A. Ho aspettato, anche molto tempo, però penso sia stata la scelta migliore. Volevo qualcosa di importante e ne è valsa la pena. Ora sono in un club importante, che non ha nulla da invidiare alle big. E per questo devo dire grazie alla famiglia Pozzo, a Colantuono e ai compagni che mi hanno accolto come uno di loro".

Lodi tornato a Udine dopo tante esperienze, dopo esser rimasto svincolato in seguito al fallimento del Parma, di cui parla: "Non mi sono mai fermato, mi sono allenato sempre con il Catania, la città in cui mi sono stabilito. In ritiro questa estate e poi anche dopo, quando a fine mercato ho risolto il contratto, e per questo devo dire grazie. Anzi ne approfitto per fare i complimenti all’allenatore Pancaro e ai suoi ragazzi per come hanno cominciato la stagione. Mi auguro che il Catania torni presto nel calcio che conta: città e tifosi se lo meritano. Punizioni? No, per quello non c'è stato bisogno di allenarmi, mi vengono sempre. A Parma è stata dura, un anno da dimenticare per me. Anche se nelle difficoltà siamo rimasti uniti e questo di certo non me lo scordo. Però adesso che gioco è più facile cancellare tutte le delusioni degli ultimi mesi".