Nasce il nuovo Real. Il Real di Carletto Ancelotti. Una volta al Bernabeu vigeva il detto Zidanes y Pavones, campioni affermati coadiuvati da giovani della cantera. Il progetto blanco, affidato all'allenatore italiano cambia invece direzione. Si punta sui giovani. Giovani di fama e talento. Isco, Carvajal, ora Illarramendi. Pagata l'intera clausola rescissoria alla Real Sociedad, per accaparrarsi le prestazioni sportive di uno dei maggiori talenti spagnoli in circolazione. In luce al recente Europeo Under 21, centrocampista di gran classe. Il Madrid sfoggia una vena spagnoleggiante, cerca l'identità perduta nell'era special, ricordandosi delle origini e della storia. Un Madrid più legato alla Spagna e meno ai nomi da copertina. Si può discutere sull'entità economica dell'affare, gli oltre 30 milioni sborsati paion troppi, ma non del valore del giocatore. In attesa del colpo a sensazione, sempre nelle corde di Florentino, uomo da coup du thèatre. Bale per rispondere al blaugrana Neymar? O Suarez? Intanto si procede alla ricostruzione, a una nouvelle vague che forse entusiasma meno a livello marketing, ma potrebbe colpire assai di più sul verde del Bernabeu. Non figurine, ma campioncini sula strada per diventare campionissimi.

 

Si era parlato di colloqui tra le merengues e l'Ibra annoiato di Parigi. Un altro mal di pancia per l'astro svedese. La convivenza tra fuoriclasse è difficile. Prima donna tra le prime donne, Zlatan par non aver gradito l'approdo di Cavani sotto la tour Eiffel. Il matador a oscurare la stella di Ibra. E allora altra cessione in vista. Non Madrid, forse Manchester. Sponda City. Dopo gli acquisti di Fernandinho e J.Navas, anche i blu cercano il top player per completare il reparto offensivo, orfano di Tevez e con Dzeko sempre in bilico. Cavani e Ibrahimovic a innescare un mosaico ancora incompleto. Rooney vuol lasciare i red devils, Mourinho, che ha perso la corsa a Edinson e ha visto complicarsi quella a Suarez, lo accoglierebbe volentieri. Rooney e De Rossi per rendere grande il Chelsea, per far sentire ai blues la musichetta della Champions.

 

L'Europa corre, fortissimo. I grandi sono sempre più grandi, il denaro, in mano a pochi, detta la legge del calcio. Con buona pace di Platini e del suo fair play finanziario, per ora spauracchio invisibile e terribilmente privo di concretezza.