Un incantatore di folle, un pazzo spericolato per molti, un campione sbucato dal nulla per altri; era tutto questo Gilles Villeneuve, colui che fra la fine degli anni '70 e gli inizi degli anni '80 incantò non solo i tifosi della Ferrari, ma tutti gli appasionati di Formula 1, quella di una volta si intende, fatta di sorpassi al limite e di incidenti spettacolari, che spesso però portavano via le vite dei piloti. Ed anche al piccolo "Aviatore", soprannominato così per i suoi numerosi incidenti, toccò questo triste destino, di morire quando si fa quello che più si ama, com'era per Gilles Villeneuve il correre con qualsiasi mezzo. Era l'8 maggio del 1982, si correvano le qualifiche del GP del Belgio, sul circuito di Zolder, quando a 8 minuti dalla fine della sessione, Villeneuve si trovò davanti la vettura di Jochen Mass, che procedeva lenta davanti a lui, e la toccò con la sua ruota anteriore, facendo decollare la sua Ferrari, che schiantandosi, si alzò in volo e fece volare dall’abitacolo il pilota canadese, che finì contro le reti di recinzione. Il pilota venne portato al vicino ospedale di Lovanio, ma non ci fu niente da fare per Gilles che venne dichairato morto alle 21:12.

Ma perchè la voglia di restare in pista fino all'ultimo minuto? Beh, il tutto viene dal GP precedente, quello di San Marino ad Imola. Qui durante la gara Villeneuve era in testa, seguito dal suo compagno di squadra Didier Pironi, era la giornata giusta per segnare una doppietta con la competitiva Ferrari 126 C2, ed è per questo motivo che ai piloti della casa di Maranello fu esposto un cartello recante la scitta "Slow", chiaro ordine di scuderia per mantenere le posizioni e non provocare danni, ordine non seguito però da Pironi che beffò Villeneuve ed andò a vincere la gara. Questo influì molto sul pilota canadese, che si vide tradito da un amico, oltre che da un compagno di squadra. Nel GP successivo, in Belgio, la voglia di rimanere in pista per battere colui che era ormai il suo peggior nemico era così tanta che gli costò la vita.

Una questione di carattere, di passione nel fare il proprio mestiere quella di Gilles Villeneuve, che fu voluto fortemente da Enzo Ferrari nel 1977 per sostituire il campione del mondo Niki Lauda. Scelta azzardata quella del Drake, ma giustificata dal fatto che quel piccolo pilota canadese gli ricordasse Tazio Nuvolari. Celebre poi il duello con Renè Arnoux nel GP di Digione del 1979, di quelli che non se ne vedono più in Formula 1, con continui sorpassi al limite e toccate fra le auto, tutto questo per conquistare il secondo gradino del podio, guadagnando in questo modo però la stima degli appassionati. Ed è proprio per questo che a distanza di trentun'anni viene ricordato Gilles Villeneuve, per la sua follia immensa e per la sua eterna giovinezza.