E' tempo di fermarsi e pensare in casa Mercedes, pensare al potenziale mostrato in qualifica e all'ennesima debacle domenicale. Bisogna a tutti i costi risolvere il problema del degrado gomme, letale quanto imprevedibile; come in Spagna, quando Lewis Hamilton, dodicesimo al traguardo, ha perso accusato problemi alle Pirelli Medium dopo pochissimi giri.

E' andata un po' meglio al poleman Nico Rosberg, il quale ha retto alle pressioni di Sebastian Vettel e Fernando Alonso fino al momento della prima sosta. Anche il tedesco, tuttavia, è andato in difficoltà non appena ha montato le Hard, ingestibili già alla sesta tornata. Quest'incapacità nel riuscire a gestire le coperture fa parte della storia recente della squadra che ne soffre fin dal 2010, quando il gommista era ancora Bridgestone. I miglioramenti ci sono stati ed una progressiva acquisizione di esperienza ha portato ad avere un “missile” per quanto riguarda la prestazione pura -tre pole su cinque corse-  che però si eclissa completamente nel long run.

L'asfalto di Monaco, prossima gara in programma, dovrebbe aiutare le vetture di Stoccarda in quanto con l'asfalto cittadino diminuirà il graining e di conseguenza si allungherà la vita delle Pirelli. Sarà perciò fondamentale continuare a dettare legge in qualifica; nel toboga monegasco risulta quasi impossibile passare.

Nella Press Area Lewis Hamilton è apparso molto contrariato: “Oggi è andata tutto, e sottolineo tutto, nel verso sbagliato. Non avevo ritmo, la macchina scivolava eccessivamente, avevo meno velocità delle Ferrari e soprattutto era impossibile capire quando le gomme sarebbero crollate nelle prestazioni. Se vogliamo ambire alla vittoria di qualche gara è importante che questo degrado sia arginato”.

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