Il Gran Premio di Monaco è il primo dei tracciati “storici” ancora presenti nel calendario della Formula 1, assieme a Silverstone, Monza e Spa. Voluto fortemente da Antony Noghes, a cui è dedicata anche una curva, resta il Cittadino per antonomasia. La grande sequenza di pieghe e l'assenza di vie di fuga lo collocano tra le piste più pericolose; dove si corre contro gli altri piloti, ed in parallelo si gareggia anche contro gli errori, sempre in agguato.

“La corsa nel salotto dei Grimaldi”, come la definì Nelson Piquet, gode di una cornice unica degna dei migliori Red Carpet di Hollywood; infatti, mentre le monoposto sfrecciano a pochi metri dalle vetrine degli stilisti più in voga, moltissime star si aggirano per il paddock. Qui sono nate le più grandi leggende delle quattro ruote, come Ayrton Senna, esa-vincitore al Principato.

Essendo legato alle vie cittadine, il layout del circuito è rimasto praticamente invariato e le modifiche sono mirate al miglioramento della sicurezza.
Nei primi anni '30 il lungomare faceva da teatro alla partenza e al traguardo, era ancora assente il tratto delle Piscine ed il tornante della Rascasse. Nel biennio 1972 e 1973 ci furono diverse modifiche; la linea di partenza e la finish-lane vennero spostate nella posizione odierna e la pit-lane fu spostata nei pressi della chicane del Porto. La costruzione di nuove abitazioni ed hotels costrinse ad allungare il tunnel – più vicino al Portiere – e nacque il rapido cambio di direzione delle Piscine. Quando terminarono i lavori del ristorante La Rascasse, fu aggiunto un tornante omonimo, e la curva Anthony Noges.



Nel 1976 Sainte Devote e Anthony Noges vennero rallentate e si decise di cambiare la disposizione di cordoli e recinzioni. Stessa cosa avenne durante il 1986 per la variante del Porto mentre nel 1997 si operò per velocizzare e migliorare la visibilità della prima delle Piscine, modificata di nuovo -assieme a La Rascasse – nel 2003. Gli ultimi cambiamenti riguardano i box, l'anno seguente, che non sono rivolti verso la pista ma implementati alla struttura dei garage, e le barriere in fondo al tunnel dopo l'incidente di Sergio Perez del 2011.



In molti si chiedono come e soprattutto quanto ci voglia per ultimare la realizzazione del circuito; la risposta ce l'ha fornita il commissario Marco Cot. Per montare tribune e guard-rail si impiegano circa sei settimane, mentre per lo smontaggio ce ne vogliono 3. La ditta Polymetal quindi compie un vero tour de force da marzo fino giugno, quando la città è del tutto libera dalle strutture del GP. Per garantire la sicurezza dei piloti vengono impiegati 33 km di guard rail, doppi-tripli in ambedue i lati e nella corsia box (più alcuni di riserva), 650 metri lineari di barriere assorbi-urto TecPro, che salvarono la vita a Sergio Perez nel 2011 e 20.000 metri quadrati di reti di sicurezza, aumentati a partire da quest'anno per evitare incidenti simili a quello di Conor Daly in GP3. Il peso delle tribune ammonta1.100 tonnellate e 500 estintori garantiscono la quasi totale immunità dal fuoco.



10 gru permettono alla direzione gara di evitare la Safety Car nella maggior parte degli incidenti mentre 129 medici sono distribuiti nei punti più pericolosi. Infine 656commissari divisi in 43 postazioni, quasi il doppio rispetto a quanti non ce ne siano a Monza, sono pronti ad intervenire per liberare la pista da detriti o vetture.



La scorsa edizione ha visto la vittoria di Mark Webber su Red Bull, il quale sembra destinato a dover cedere lo scettro quest'anno; l'australiano viene ad un inizio di campionato non facile dove un misto di sfortuna e di lotte col compagno non gli ha permesso di esprimere a pieno il suo potenziale. Gli indiziati maggiori sono il trio di testa Kimi Raikkonen (Lotus), Fernando Alonso (Ferrari) e Sebastian Vettel, con il primo avvantaggiato da una monoposto particolarmente avvezza ai fondi sconnessi, la F138 dello spagnolo potrà invece far conto su un carico aerodinamico già molto alto di base, mentre il tri-campione soffrirà meno rispetto alla Spagna il degrado gomme. Lo sfruttamento minore delle Pirelli permetterà anche al duo Mercedes Lewis Hamilton e Nico Rosberg di poter insidiare la vetta; per la compagine di Stoccarda, questa volta, una prima fila potrebbe risultare decisiva.



Le mescole scelte dalla Pirelli sono le Pzero Super Soft e le Pzero Soft; l'asfalto cittadino, infatti, non chiede molto in termine di degrado. Sarà anche l'ultima gara degli sfortunati “compounds 2013”, che dal Canada torneranno ad avere la carcassa in kevlar. Una lega più costosa ma più sicura in quanto sventa il pericolo delle delaminazioni. Il responsabile del settore Motorsport della casa italiana Paul Hemebery in settimana ha smentito qualsiasi alterazione sulla
prestazione, così nessuno si avvantaggerà dal cambiamento.




Il circuito monegasco è anche il più duro per i freni; la Brembo consiglia ai teams delle prese molto ampie per ovviare al surriscaldamento. I punti più pericolosi per il sistema frenante sono la Sainte Devote, Mirabeau Alta e Bassa, Grand Hotel, Nouva Chicane, Il Tabaccaio e La Rascasse.



Gli Orari:

Giovedì 23

Prove Libere 1: 10.00/11.30
Prove Libere 2: 14.00/15.30

Sabato 25

Prove Libere 3: 11.00/12.00
Qualifiche: 14.00

Domenica 26

Gara: 14.00

Il circuito di Monte Carlo ha consegnato agli annales della Formula 1 gare epiche, come quella del 1984 dove la rimonta di Ayrton Senna riuscì a strappare gli onori della cronaca al vincitore Alain Prost. Il paulista, dal giorno del “miracolo di Monaco”, ha costruito gran parte suo mito proprio attorno alle strade del Principato. Una “storia d'amore” col circuito, che ben sei volte lo ha ripagato della delusione del 1984. Come in un grande passione, però, c'è il momento del tradimento; avvenne nell'edizione 1988, quando un guard rail del Portier gli portò via il trionfo ad una manciata di passaggi dalla bandiera a scacchi.