Fernando Alonso era secondo e se n'è lamentato più di una volta: "La luce rossa di Vettel mi infastidisce, ditegli di toglierla".

Quella rossa, quella che Fernando vedeva dalla sua F138 allontanarsi sempre più, per diventare un minuscolo puntino di colore nella macchia verde del parco di Monza, era l'unico, e forse ultimo, bagliore di speranza. Andava via, sempre più lontano. Si faceva irraggiungibile, inafferrabile.

Nelle corride si fa così. Il pubblico intorno, la pista, il toro e il velo rosso. Fernando Alonso è l'animale ferito, sconfitto, rabbioso e vendicativo, che a tratti commuove ed intenerisce la città, a volte, invece, lustra le corna e parte all'assalto. Monza ha visto battersi due cavalli di razza, due top driver, due diamanti. Monza ha sancito la fine e l'inizio, la vittoria e la sconfitta, il giusto e il torto. Monza, la Maranello allargata, la seconda famiglia di un Ferrarista vero, ha portato le lacrime di un popolo non più in festa.

Non bastano più i cappellini lanciati in aria, le bandiere sventolate al vento, il cavallino nero su sfondo giallo che tappezza le tribune, gli striscioni e i cartelloni. Non bastano più le rimonte e il Gran Premi mozzafiato, non bastano più i pitstop veloci, le strategie di gara, il gioco delle scie, gli ordini di scuderia e le belle interviste. A Monza abbiamo perso tutto.

Come fa un Energy Drink a vincere in un campionato di Formula1? Dobbiamo farci alcune domande. 

La Rossa di Maranello non è più quella del quinquennio di Schumacher, e nemmeno quella di Kimi 2007. In una pista come Monza avrebbe dovuto dominare e zittire, vincere e piangere. Una pista come quella esalta le velocità, i razzi, i motori e la potenza pura, e la Red Bull avrebbe sofferto. E invece le parti si sono -quasi- invertite: un toro impazzito scappava e un cavallo inseguiva. Il toro era un "bull" inferocito, il tedeschino desideroso del 4° titolo di fila.

Non ha avuto senso la strategia delle scie, con il povero e indifeso scudiere Massa, perchè alla partenza l'Alonso nazionale era 5°. Non ha avuto senso la strategia "pitstop ritardato": aveva 5 secondi di ritardo, poi più di 10. Non hanno avuto -quasi- senso le modifiche alle ali, alle pance. 

Quante cose non hanno più senso in Ferrari?

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