Giappone uguale titolo mondiale. È un dato di fatto che il Gran Premio del Giappone abbia regalato quasi sempre il titolo mondiale, o comunque grandi soddisfazioni ai piloti. È un connubio ormai indissolubile e anche domenica comunque vada ci sarà una festa.

Vediamo in questa breve storia del Gran Premio del Giappone i titoli mondiali assegnati sulla pista nipponica a partire proprio dalla prima edizione del 76

1976 – l’anno del grande duello tra Niki Lauda e James Hunt, dell’incidente dell’austriaco al Nurburgring e la sfida finale al Fuji sotto una pioggia battente, ripercorsa anche dal recente film di Ron Howard “Rush”. L’ultima gara di quella stagione era proprio il gran premio del Giappone, sul circuito del Fuji. Lauda era rientrato da poco dall’incidente del Nurburgring e il suo vantaggio in classifica si era assottigliato per le vittorie di Hunt. Al Fuji dunque l’atto finale di una rivalità tra di loro durata dalle prime gare in Formula 2 fino al 1977. Si corre sotto una pioggia battente, Hunt parte in testa mentre Lauda è nelle retrovie. Al secondo giro il colpo di scena: Lauda rientra ai box e si ritira lasciando campo libero ad Hunt. Hunt arriverà poi terzo e vincerà il titolo.

1987 – Si ritorna in Giappone dopo 8 anni di assenza. La pista di Suzuka fa da sfondo al duello in casa Williams tra Nelson Piquet e Nigel Mansell. Nelle qualifiche però Mansell va a sbattere ad oltre 200 km/h e i postumi dell’incidente gli impediscono di gareggiare, lasciando così campo libero a Piquet per la conquista del suo terzo titolo mondiale.

1988 – Il primo anno di convivenza in McLaren tra Ayton Senna neo arrivato ed Alain Prost, in squadra dall’84. Stagione fantastica quella della McLaren che conquista 15 gare sulle 16 in calendario (unica non vittoria McLaren in Gran Premio d’Italia vinto dalle Ferrari per dedicarlo al Drake Enzo Ferrari appena scomparso). Il Gran Premio del Giappone è il penultimo atto di quella stagione. Senna parte dalla pole ma ha una esitazione e viene sfilato da buona parte del gruppo mentre Prost prende il comando della gara. Al 40° giro l’episodio chiave della gara: Senna attacca e passa Prost sul rettilineo di arrivo involandosi verso la vittoria di gara e mondiale, il primo della sua carriera.

1989 – Si fa più aspra la rivalità tra Ayrton Senna e Alain Prost. Travagliata la stagione del brasiliano che soffre per i problemi di affidabilità della sua McLaren mentre Prost corre spedito verso il suo terzo titolo mondiale. In Giappone Senna è costretto a vincere per tenere vive le sue speranze e giocarsi tutto in Australia. Ma ancora una volta parte male ed è costretto al recupero. Riesce ad acciuffare Prost e tenta l’attacco alla chicane del Triangolo. Prost chiude la traiettoria e il contatto tra le due vetture è inevitabile. Prost scende dall’auto mentre Senna riparte aiutato dai commissari, rientra ai box per cambiare il muso e si getta all’inseguimento di Nannini, che era in testa. Ayrton passa Nannini alla chicane e si invola verso la vittoria. Vittoria che gli verrà tolta ed assegnata a Nannini perché Senna secondo i commissari ha tagliato la chicane. Titolo mondiale a Prost e Senna infuriato contro la Federazione, rea di aver teso un complotto per far vincere Prost

1990 – Continua il duello Senna - Prost, passato alla Ferrari. Rispetto all’anno prima è Prost ad inseguire Ayrton, complice una Ferrari poco affidabile e competitiva. In Giappone Prost è costretto a vincere mentre a Senna basta un podio per centrare il secondo mondiale. La loro gara però dura appena poche centinaia di metri: alla prima curva contatto tra le due vetture che finiscono nella sabbia. Entrambi ritirati e Senna campione del Mondo 1990.

1991 – La Ferrari del 91 non è al livello della McLaren di Senna e Berger che viaggia spedita verso nuovi trionfi Mondiali. Prost quindi si deve “accontentare” di vedere Senna vincere senza poter reagire. Così in Giappone Senna vince in scioltezza il suo secondo titolo mondiale ma lascerà vincere la gara a Berger che lo seguiva a pochi decimi.

1996 – La battaglia per il mondiale è ancora all’interno del team Williams: da Piquet-Mansell a Hill-Villeneuve, il copione è lo stesso. La Williams del '96 è troppo forte rispetto agli avversari e domina la stagione come nel 92 con Mansell e Patrese. In Giappone è sfida in famiglia per il titolo mondiale. Hill scatta in testa e domina la gara mentre Villeneuve è costretto al ritiro al 36° giro per una ruota avvitata male al pit stop. Hill vince il suo primo e unico mondiale in Formula 1.

1998 – La stagione 98 vive del grande duello tra Michael Schumacher e Mika Hakkinen. La superiorità delle Bridgestone montate sulla McLaren contro le Goodyear della Ferrari fa volare le frecce d’argento ma la caparbietà di Schumacher fa sì che il mondiale si decida ancora una volta in Giappone. Parte in salita però il Gran Premio del tedesco, che pure aveva centrato la pole. Nel giro di allineamento il motore della Ferrari si spegne e Schumacher è costretto a partire dal fondo e condannato ad una furiosa rimonta che si conclude quando risale fino al 3° posto: una foratura pone fine alla sua gara e il mondiale finisce nelle mani di Hakkinen.

1999 – Doveva essere ancora una questione tra Schumacher e Hakkinen ma, complice l’incidente di Silverstone del tedesco, diventa Irvine l’antagonista di Hakkinen. Schumacher rientra in Malesia e lascia la vittoria ad Irvine che si presenta in Giappone con 4 punti di vantaggio su Hakkinen. In qualifica però Irvine distrugge la sua Ferrari e chiude solo al 5° posto con Schumacher in pole. In partenza Schumacher si addormenta e Hakkinen ne approfitta per passarlo già alla prima curva ed involarsi verso la vittoria, mentre Irvine recupera una posizione e sale al 4° posto. Hakkinen scappa via e Schumacher non riesce a reagire, mentre Irvine si issa al terzo posto. Al traguardo passa per primo Hakkinen, che bissa il titolo mondiale per soli 2 punti su Irvine.

2000 – Anno della riscossa Ferrari con il duello ancora tra Schumacher ed Hakkinen. Schumacher domina la stagione ma, complice qualche ritiro, Hakkinen rientra in gioco e in Belgio, con un sorpasso spettacolare, torna in testa al Mondiale. Schumacher non molla e torna alla vittoria nelle 3 gare successive portando ancora una volta il confronto in Giappone. Schumacher stavolta parte bene e scappa via subito, Hakkinen non riesce a tenere il ritmo del tedesco ma, complice la pioggia degli ultimi giri, tenta invano di recuperare il distacco da Schumacher che passa per primo sotto la bandiera a scacchi interrompendo così il digiuno di titoli mondiali della Ferrari dopo 21 anni.

2003 – Cambiano i regolamenti ma è sempre la Ferrari a trionfare, non senza qualche difficoltà. All’inizio di stagione la macchina nuova non è ancora pronta e così la Ferrari rivoluziona la F2002 adattandola al regolamento 2003 in attesa della F2003GA (dedicata a Gianni Agnelli, scomparso nel Gennaio 2003). La stagione vive del duello a tre tra Michael Schumacher, Kimi Raikkonen e il colombiano Juan Pablo Montoya al volante della Williams. É sempre il Giappone lo scenario dell’assegnazione del titolo mondiale. Barrichello è in pole, Montoya e Raikkonen sono rispettivamente 2° e 8° mentre Schumacher solo 14°.

Al 6° giro Schumacher tampona Sato nel tentativo di passarlo e rientra ai box per riparare la vettura danneggiata, 3 giri dopo va arrosto il motore della Williams di Montoya mentre era in testa. Addio gara e sogni di gloria per lui, mentre Schumacher è 16°. Raikkonen si ritrova in testa alla gara ed è virtualmente campione del mondo. Ma dopo il valzer dei pit stop è Barrichello a tornare in testa mentre Schumacher è in rimonta. Vince Barrichello, Raikkonen è secondo ma non gli basta perché Schumacher è 8° e si riconferma campione del mondo. Domenica sapremo se Suzuka sarà scenario di un’altra festa mondiale a 10 anni dall’ultima volta.