La quarta notte di degenza, quella che porta al giorno della vigilia del suo 45° compleanno, non ha portato cambiamenti per le condizioni di Micheal Schumacher, ricoverato da domenica nel reparto di rianimazione del centro universitario ospedaliero di Grenoble, in coma indotto e in ipotermia, dopo l'incidente sugli sci a Meribel. Sulla falsariga delle dichiarazioni rilasciate ieri mattina dalla portavoce e manager dell'ex pilota, Sabine Keim, fonti mediche riferiscono di un quadro critico ma stabile; la mancanza di evoluzioni negative va comunque letta con positività, come suggerito non solo dall'espressione più rilassata della manager di lunga data del tedesco ieri mattina ma anche dai pareri di diversi neurochirurghi di fama mondiale, per i quali una durata del ricovero più lunga possibile aumenta le possibilità di sopravvivenza del sette volte campione del mondo di Formula 1. Rimane, tuttavia, totale incertezza circa i futuri sviluppi e i tempi di evoluzione per la situazione del tedesco.

Sempre grande la partecipazione, fisica e virtuale, di colleghi, appassionati e tifosi, molti dei quali anche stamattina si sono assiepati nel piazzale antistante il nosocomio, insieme ad un folto gruppo di giornalisti e fotografi; il tutto con non pochi disagi per l'attività dell'ospedale, visto che diverse volte gli spazi per l'ingresso al Pronto Soccorso sarebbero stati ostruiti. Nel clima di raccoglimento di familiari e amici e di attenzione degli operatori dell'informazione chiamati a "rimanere sul pezzo" in attesa di novità, trova spazio anche una maniacale "caccia allo scoop": dopo la conferenza stampa di avanti ieri, la stessa Sabine Keim ha riferito di un giornalista che ha cercato di accedere all'unità di terapia intensiva, dove è ricoverato il tedesco al riparo da intromissioni esterne con un'imponente presenza di uomini della sicurezza, addirittura travestendosi da prete; la presenza al capezzale di Schumi è al momento consentita soltanto alla moglie Corinna, ai due figli Gina-Maria e Mick e ad amici intimi, tra cui Jean Todt. L'attuale presidente della FIA ha condiviso con Micheal l'epopea in Ferrari da direttore tecnico.

Il calvario di Micheal Schumacher è vissuto con angoscia e vicinanza anche dall'Italia sportiva, inevitabilmente anche per la grande storia d'amore, oltrechè di successi, con la scuderia del "cavallino rampante". Martedì pomeriggio un 31enne di Reggio Emilia, Roberto Fantini, ha raggiunto l'ospedale di Grenoble direttamente in macchina dalla sua città (500 km circa di distanza), trascorrendo il Capodanno lontano da casa per sostenere il proprio idolo nella corsa più difficile della sua vita (Foto: Felipe Siqueira). Fantini ha anche consegnato a Sabine Keim un diario in cui ha annotato passo passo i successi e le emozioni dei trionfi di Schumi nei suoi 10 anni con la "Rossa", con grande commozione da parte della manager. "Ho finito il mio turno di lavoro, quindi ho deciso di prendere l'auto e venire qui per testimoniare la mia vicinanza a Micheal. Portavo da tanto tempo dentro di me questo pensiero che volevo fare a lui: mi ha dato tanto e mi ha insegnato a non arrendermi mai, a stringere i denti e a non mollare per arrivare in fondo alla battaglia" ha spiegato l'appassionato sostenitore.

I messaggi di affetto e supporto a Schumi sin dai primi momenti sono arrivati dall'intero ambito sportivo a scala mondiale. Nella giornata di ieri, prima del match di Premier League con il Cardiff City all'"Emirates Stadium", il connazionale Lukas Podolski ha diffuso sul web una foto con una maglietta recante la scritta "Get well soon Schumi" ("Riprenditi presto Schumi") insieme ad alcuni suoi compagni di squadra dell'Arsenal.

Intanto, nell'edizione odierna della Bild emergono altri particolari sulla situazione che ha preceduto il grave incidente di Schumacher a Meribel. Secondo il quotidiano tedesco, l'ex pilota sarebbe caduto per raggiungere e aiutare una bambina in difficoltà, immettendosi sulla porzione di neve fresca tra le due piste e perdendo l'equilibrio per poi rovinare sulle rocce e sbattere con la testa su una di esse. La stessa Bild ha diffuso ieri un video di ricostruzione della dinamica dell'incidente, con una telecamera montata sul casco di un maestro di sci esperto che ha ripercorso la strada seguita dal pilota domenica mattina fino al punto della caduta.