La pioggia protagonista e una Safety Car presente per molti giri hanno caratterizzato questa edizione del Gran Premio del Giappone. Sul tracciato di Suzuka due bandiere rosse, causate dalla scarsa visibilità data dall’abbondante pioggia, hanno reso la gara complicata. Ad uscirne vincitore è stato Lewis Hamilton, padrone della vettura e della situazione. La Mercedes può vantare una nuova doppietta, grazie al secondo posto di Nico Rosberg. Chiude il podio Sebastian Vettel, fresco di addio alla Red Bull. Daniel Ricciardo conquista oggi la medaglia di legno. Per lui solo un quarto posto, nonostante una gara spettacolare, fatta di recuperi e splendidi sorpassi. Jenson Button, che in condizioni di incognite e difficili, riesce sempre a districarsi ed oggi ha conquistato un buon quinto posto, davanti alle Williams. Queste ultime, che ad inizio gara sembravano competitive, pian piano sono arretrate fino a “tagliare il traguardo” in 6ª e 7ª posizione, con Valtteri Bottas davanti a Felipe Massa. Gara amara per la Ferrari, che vede Fernando Alonso ritirarsi ad inizio gara per un problema elettrico. Kimi Raikkonen non riesce ad andare oltre l’undicesima posizione.

Ma l’impresa di Hamilton, il podio di Vettel ed il disastro Ferrari sono stati oscurati da un gravissimo incidente. Proprio sul finire della gara, quando era in pista la Safety Car, Adrian Sutil è andato a sbattere alla curva 15. Il tedesco è uscito illeso dalla macchina, ma Jules Bianchi ha impattato contro la ruspa che stava portando via la Sauber di Sutil. Il pilota ha perso conoscenza ed è stato trasportato all’ospedale di Suzuka. Le condizioni sono critiche, ma non si hanno ulteriori notizie sulle condizioni del giovane pilota della Marussia. Si attendono notizie e seguiranno aggiornamenti.

LA GARA - La vera dominatrice del Gran Premio del Giappone è stata la pioggia. Il tifone phanfoon ha minacciato Suzuka, portando la federazione a riunirsi per un eventuale spostamento della gara. Così non è stato e l’orario è stato mantenuto. Ma l’intensità della pioggia ha obbligato la direzione gara ad una partenza dietro la Safety Car. Dunque si spegne il semaforo e le vetture sfilano una dietro l’altra. Ma addirittura dopo due giri si decide di assegnare metà del punteggio, tanto la situazione è critica. La direzione gara ci ha provato, ma alla fine del secondo giro viene esposta la bandiera rossa, che segna l’interruzione di una gara che appare impossibile da disputare.

I piloti rientrano così ai box, ma si schierano in fila sulla pitlane, sempre dietro alla Safety Car. Si attende che la pioggia diminuisca di intensità, così, dopo alcuni momenti di esitazione, si riparte. Ma, come nella prima partenza, anche stavolta la Safety Car farà da guida ai piloti, che saranno costretti a sfilare di nuovo uno dietro l’altro. L’unico vero colpo di scena dei primi dette giri di gara è il ritiro di Fernando Alonso. Il pilota asturiano conclude nel peggiore dei modi un weekend difficile sia dal punto di vista sportivo che mediatico. Difficile comprendere le cause del ritiro, anche se si ipotizza un problema elettrico.

Intanto si arriva all’ottavo giro dietro la Safety Car, mentre Lewis Hamilton, che si trova in seconda posizione, scalpita e spera che questa rientri il prima possibile. Si prospetta così il duello Mercedes non appena inizierà la gara vera e propria. Al nono giro la Safety Car spegne le luci e al decimo giro scatta la vera gara. Le posizioni restano invariate, ma Hamilton si fa subito minaccioso su Nico Rosberg, che tiene la testa.

Le Mercedes dominano; dopo un giro hanno già quasi sette secondi di vantaggio sulla Williams di Valtteri Bottas, terzo. Nel frattempo Jenson Button si ferma e monta le gomme intermedie. Precursore il pilota della McLaren, che apre la strada a quasi tutte le vetture. Rientrano i top driver, tranne le Mercedes, che continuano ad avere un ottimo vantaggio su tutti gli altri. Chi fino ad ora ha avuto la meglio è Button, che è ottavo e precede Bottas.

Al quattordicesimo giro rientra anche Rosberg, mentre Hamilton continua la sua corsa con le gomme full wet. Rientra così in seconda posizione, dietro al compagno di squadra che, però, si ferma al giro successivo. Rosberg torna così in testa, ma Hamilton è vicino. Dietro i due piloti Mercedes troviamo Button, poi le due Williams di Bottas e Massa. Ad inseguire le Red Bull di Vettel e Ricciardo, rispettivamente 6° e 7°. È solo questione di tempo, perché sia Vettel che Ricciardo passano Massa e vanno alla caccia della Williams di Bottas, che passeranno dopo poco.

Siamo al ventesimo giro quando il team radio di Hamilton annuncia che non è prevista più pioggia. Questo cambia lo scenario della gara. Le posizioni di testa restano invariate, ma la fiducia che l’inglese ha lo porta ad essere sempre più vicino al compagno di squadra. Ormai pochi decimi separano i due e Hamilton inizia a farsi minaccioso. Studia l’avversario, calcola i metri e al trentesimo giro arriva uno spettacolare sorpasso all’esterno che porta Lewis in testa alla gara. Abbassa i tempi e si allontana da Rosberg, che inizia a perdere terreno e deve guardarsi le spalle dalle Red Bull in netto recupero e da un Button a caccia del podio.

Le previsioni meteo si sono rivelate sbagliate, la pioggia ricomincia a farsi insistente ed il valzer dei pit stop ricomincia. Addirittura al quarantaquattresimo giro entra di nuovo la Safety Car. Nello stesso momento entra in pista la Medical Car, che si dirige verso la curva 15, dove al giro precedente Adrian Sutil  aveva impattato. Viene esposta di nuovo la bandiera rossa e la gara si conclude con nove giri d’anticipo. Vince così Hamilton, davanti a Rosberg e Vettel, con lui sul podio.