La sopravvivenza dell’Autodromo di Monza è a rischio. Questo è lo scenario emerso a seguito della dichiarazione di inammissibilità tecnica dell’emendamento alla Legge di Stabilità da parte della Commissione Bilancio del Senato. Ciò avrebbe permesso alla Regione Lombardia di entrare nella comproprietà del circuito – insieme ai comuni di Monza e Milano – senza oneri fiscali favorendo i massicci investimenti stimati in circa 20 milioni di euro necessari per l’ammodernamento dell’impianto il cui contratto con la Formula One Management di Bernie Ecclestone scadrà nel 2016. Stando alle dichiarazioni rilasciate a Il Cittadino di Monza e Brianza dell’assessore regionale per Expo 2015 Roberto Sala, la situazione sarebbe molto seria in quanto i fondi regionali costituirebbero, allo stato attuale, l’unica strada percorribile per il risanamento finanziario dell’autodromo.

“Senza questa norma” – ha aggiunto Sala, sempre a Il Cittadino – “Il passaggio di proprietà dai Comuni di Milano e Monza alla Regione Lombardia sarebbe soggetto a tassazione, il che taglierebbe, di fatto, tutte le risorse che la Regione aveva destinato all’operazione”. Questa è, purtroppo, solo l’ultima delle recenti batoste subite dallo storico circuito brianzolo, in crisi finanziaria da anni e già abbandonato da altre categorie quali la Superbike ed il WTCC. Le speranze per il circuito di ottenere il rinnovo del contratto con Ecclestone appaiono, ad oggi, remote. Lo stesso presidente della FOM, nel mese di luglio, si era dimostrato molto scettico sul futuro dello storico appuntamento di Monza (da sempre presente, ad eccezione del 1980, nel calendario iridato), definendo l’attuale contratto tra le parti “economicamente disastroso per noi”. Di fronte a questa situazione, una domanda sorge spontanea in ogni appassionato italiano di Formula 1: se a partire dal 2016 non dovesse più corrersi a Monza, il nostro Paese potrebbe continuare ad essere rappresentato nel calendario del mondiale oppure ciò significherebbe la cancellazione del Gran Premio d’Italia? Difficile a dirsi, dato che Ecclestone è sembrato piuttosto freddo nei confronti di chi, in primis l’ex presidente Ferrari Luca Cordero di Montezemolo, suggeriva la candidatura del Circuito del Mugello – peraltro diffusamente apprezzato dai piloti in occasione dei test infra stagionali del 2012 – per rimpiazzare Monza come sede del Gran Premio d’Italia. Lo stesso Ecclestone non ha mai nascosto, nel corso degli ultimi anni, di preferire l’ingresso nel calendario iridato di Paesi emergenti (ancorché non sempre in possesso di tradizioni motoristiche degne di nota..), rispetto alla preservazione di alcune tappe storiche del circus come dimostra l’ormai consolidata assenza in calendario del Gran Premio di Francia. Di sicuro la scomparsa di Monza rappresenterebbe una catastrofe per gli appassionati italiani e non solo. Circuito velocissimo ed affascinante, teatro di momenti leggendari della storia di questo sport tra i quali potremmo citare il miracoloso ritorno al volante di Niki Lauda nella stagione 1976 a soli 40 giorni dal terribile incidente del Nurburgring, la straordinaria doppietta Ferrari del 1988 a pochi giorni dalla scomparsa di Enzo Ferrari o la grande vittoria di Schumacher nel 1996. I tifosi, ad oggi, non possono che sperare che la drammatica situazione finanziaria di questo autentico tempio del motorsport possa in qualche modo risolversi per il meglio.