Fiducia, ma anche consapevolezza. La Ferrari guarda al Gran Premio della Cina, in programma questo weekend e si scopre molto più vicina alle Mercedes di quanto ci si aspettasse alla vigilia dell'inizio del Mondiale. La Scuderia di Maranello sembra aver fatto i passi giusti in inverno, programmando lavoro e migliorie nel modo giusto, portando Sebastian Vettel a trionfare in Malesia non più tardi di dieci giorni fa.

Lo stesso pilota tedesco, uomo squadra non da poco, in questi dieci giorni ha sorpreso tutti con visite continue a Maranello per spronare ed incoraggiare, oltre a ringraziare meccanici ed ingegnieri per il lavoro svolto. Alla vigilia del Gp cinese, lo stesso Vettel ci ha tenuto a sottolineare l'importanza della gara di domenica, che dovrà confermare il livello della Ferrari, senza dimenticare però che c'è ancora molta strada da fare.

"Dobbiamo essere realisti sui nostri obiettivi: la nostra posizione non è cambiata. A Sepang è stata una grande vittoria per il team e per me, un giorno emozionante per entrambi. Poi il ritorno a Maranello è stato speciale, con le persone che lavorano lì: era tanto che la squadra non vinceva e si sono rivisti tanti rituali. È stata un'accoglienza speciale, ci siamo riuniti per un pranzo tutti insieme e festeggiato: ho imparato che quando vinci con la Ferrari al portone di ingresso mattono una bandiera del Cavallino ed era un po' che non capitava. Ora vogliamo aggiungerne altre. In pista abbiamo trovato un buon pacchetto, ora dobbiamo cercare di stare davanti agli altri,ma sappiamo che la Mercedes è molto forte. Il nostro passo in Malesia è realistico, ma non credo che la Mercedes abbia alzato il piede dal pedale: tante circostanze ci hanno favorito, ma per questo GP e i prossimi di inizio stagione sappiamo che possono esserci alti e bassi e dobbiamo cercare di fare in modo che i primi siano più dei secondi".

Il tedesco tutt'altro che freddo e distaccato come il suo predecessore, glissa poi sugli inviti di Rosberg ai briefing Mercedes e contrattacca con una battuta: "No, non credo che inviterò Nico e Lewis in Ferrari, credo che resteremo fra di noi. Il nostro livello? Abbiamo capito discretamente il valore della macchina e vogliamo confermare di essere vicini alla macchine migliori, battere le Williams e confermare che siamo la squadra che sta alle spalle della Mercedes; ottenuto questo, poi, il prossimo obiettivo sarà di ridurre sempre più il gap da loro".

Infine, Seb si sofferma sulla quarantesima vittoria in carriera, che lo attesta nella classifica di tutti i tempi, ad un sol passo dalle quarantuno di Senna: "Non conoscevo i numeri di Senna, ma superarlo avrebbe un grosso significato per ogni pilota. Per questo le statistiche sono belle, ma quando sei in pista non ci pensi".