Domenica 5 luglio la F1 approda a Silverstone, Gp di Inghilterra e nono appuntamento del Mondiale 2015. Con i suoi 5,891 km di lunghezza è una grande classica del motorsport, in calendario sin dal 1950 quando vi si svolse la prima gara valida per il Campionato Mondiale.

Aeroporto militare della Raf in uso nella Seconda Guerra Mondiale, Silverstone fu poi riconvertito in autodromo unendo le tre piste di decollo in un layout velocissimo, rimasto quasi invariato per 37 anni; nel 2010 l’ultimo vero ritocco al tracciato. Il primo vincitore fu Giuseppe Farina su Alfa Romeo, l’ultimo Lewis Hamilton che lo scorso anno colse il 27° successo in carriera eguagliando Sir Jackie Stewart.

Molti gli episodi memorabili: nell’87 la rimonta dell’idolo di casa Mansell ai danni del compagno Piquet; nel ’98 la vittoria in corsia box di Schumacher, rientrato nel corso dell’ultimo giro per scontare una penalità; nel ’99 il dritto alla Stowe che costò allo stesso Schumacher la frattura di tibia e perone e il rinvio dell’iride in rosso; nel 2003 la folle invasione di pista dell’ex prete irlandese Cornelius Horan; nel 2008 il capolavoro di Hamilton nel nubifragio inglese.

Silverstone resta l’ultimo, vero tempio della velocità in calendario oltre a Monza, malgrado le modifiche pro-sicurezza introdotte negli anni ne abbiano in parte snaturato il fascino. Segnatevi Maggotts, Becketts e Chapel: tre curve da raccordare che immettono nell’Hangar Straight, un piccolo errore si ripercuote sulla percorrenza dell’intera sezione e sul tempo finale. E’ il tratto più impegnativo del circuito, dove il pilota fa ancora la differenza.

Capitolo meteo: la bolla africana che ha investito anche l’Inghilterra dovrebbe attenuarsi. E’ previsto sereno per l’intero weekend ma con temperature in discesa, intorno ai 21° per l’ora della gara.

Pirelli opta per l’accoppiata Orange Hard e White Medium, cardini del successo malese di Sebastian Vettel. Una scelta conservativa dettata dal meteo, inizialmente previsto ancor più caldo, dall’asfalto abrasivo e dall’abbondanza di curvoni ad alto carico, capaci di sollecitare al massimo le coperture. E’ ancora troppo fresco il ricordo dell’edizione 2013, quando l’esplosione della posteriore sinistra pregiudicò la gara e la sicurezza di diversi piloti, tra cui Massa ed Hamilton.

E suona ironico, in tal senso, che proprio alla vigilia di Silverstone la Federazione e i team spingano Pirelli a progettare gomme più aggressive per incrementare spettacolo ed imprevedibilità a partire dal 2016.