Il Gran Premio di Ungheria sorride alla Ferrari, che torna al trionfo grazie ad una bellissima gara di Sebastian Vettel che costruisce la sua vittoria con una grande partenza e un ritmo gara da orologio svizzero. La sfortuna, invece, si abbatte ancora su Raikkonen, costretto al ritiro per un problema alla power unit. Alle spalle del ferrarista chiudono le Red Bull di Kvyat e Ricciardo, mentre le Mercedes finiscono clamorosamente in sesta e ottava posizione. Un gran premio a tratti caotico e ricco di colpi di scena, corso in memoria di Jules Bianchi. Commovente il minuto di silenzio con tutti i piloti abbracciati prima del via e toccanti le parole dei protagonisti, che hanno voluto dedicare la loro gara allo sfortunato pilota francese, come Vettel che nel suo team radio della vittoria ha subito dedicato un pensiero a Jules: "Jules cette victoire est pour toi, you will always be in our hearts. Sooner or later you would have been a part of this team".

Al semaforo verde partenza fulminea delle due Ferrari che riescono a portarsi in testa del Gran Premio di Ungheria. Vettel infila subito Hamilton, partito male e lento, e lo passa all'esterno della prima curva. Stessa manovra per Raikkonen che, sempre all'esterno, prima si sbarazza di Hamilton e poi tiene giù il piede sull'acceleratore quando si ritrova appaiato a Rosberg e riesce ad avere la meglio anche sul tedesco.

Hamilton, dopo una partenza da dimenticare, finisce fuori pista alla chicane della curva 2 e quando riesce a rientrare si ritrova in decima posizione. Intanto, là davanti, stavolta è Vettel a dettare legge, macinando record sul giro ad ogni passaggio. Raikkonen, alle sue spalle, è l'unico a riuscire a girare su tempi simili, mentre Rosberg perde costantemente giro dopo giro.

Nel corso della 10° tornata Hamilton rompe gli indugi e soprassa di potenza, e con un ruota contro ruota, Massa all'uscita della curva 1, guadagnando così la 9° posizione. Raikkonen, intanto, comuni di aver visto qualcosa volare via dall'ala e i replay mostrano che si trattava di una telecamera, quindi nessuna conseguenza per il bilanciamento della sua monoposto. 

Arriva il momento della prima serie di pit stop: nel corso del 20° giro Hamilton, risalito fino alla quinta posizione, entra ai box e dopo aver montato le gomme Soft, rientrando in pista appaiato a Bottas, ma l'inglese riesce ad avere la meglio e con pista libera davanti può cercare il grande recupero. Anche Rosberg, nel giro seguente, entra per il suo pit e torna in pista in quarta posizione con un nuovo set di Medium. La Ferrari sceglie quindi di far subito rientrare Vettel che monta ancora le gomme Soft e torna in pista in seconda posizione alle spalle del compagno di squadra. Insieme a lui effettua il pit anche Ricciardo, che monta gomme Medium e quando torna sul tracciato si ritrova alle spalle un minaccioso Hamilton.

L'ultimo tra i piloti di testa ad effetturare il pit è Raikkonen che monta gomme Soft e torna in pista in seconda posizione. Intanto si accende la lotta tra Ricciardo e Hamilton per la quinta posizione. Lewis nel corso del 26° giro finisce un po' lungo e perde contatto dall'australiano, ma qualche giro più tardi è Hamilton ad approfittare di un'incertezza di Ricciardo, sorpassandolo alla curva 1 e conquistando, così, la 4° posizione.

Nel corso del 41° giro Raikkonen avvisa il muretto di una perdita di potenza sulla sua Ferrari e infatti perde costantemente nei confronti di Rosberg. Due giri più tardi colpo di scena: Nico Hulkeberg subisce un improvviso cedimento dell'ala anteriore ed impatta violentemente contro le barriere. Il pilota, fortunatamente, non subisce conseguenze e in pista, dopo l'iniziale scelta della virtuan Safety Car, alcuni piloti scelgono di effettuare il pit stop. Vista la quantità di detriti, sul tracciato compare la Safety Car. Dalla Ferrari, intanto, arriva la conferma di un problema alla power unit per la macchina numero 7, quindi per Raikkonen si prospetta un finale di gara da incubo visto che le Mercedes sono alle sue spalle.

Alla ripartenza Hamilton ha una collisione con Ricciardo tentando il sorpasso e danneggia l'ala anteriore, dovendo così rientrare ai box per sostituirla e scendendo così in 13° posizione. Rosberg, intanto,supera con facilità Raikkonen e si porta all'inseguimento di Vettel. Il finlandese della Ferrari continua a girare su tempi alti e nel corso del 54° giro rientra ai box, dove i meccanici tentano un riavvio della sua Ferrari, ma appena rientra in pista il pilota comunica che la situazione non è cambiata. Nel frattempo i commissari infliggono un drive through a Hamilton per il contatto con Ricciardo che, intano, si è avvicinato alla coppia di testa e inizia a mettere pressione a Rosberg.

Per Raikkonen, invece, nel corso del 57° giro arriva il momento del ritiro definitivo. Hamilton dalle retrovie cerca di  salvare il salvabile e riesce ad entrare in zona punti. La commissione gara mette sotto investigazione Kvyat e Hamilton e commina una penalità di dieci secondi al russo, da sommare al tempo di fine gara. Nel frattempo Ricciardo tenta l'attacco su Rosberg e i due arrivano a contatto: Ricciardo danneggia l'ala e deve rientrare per cambiarla, a Rosberg va ancora peggio perché subisce una foratura e deve compiere un intero giro prima di poterla cambiare, sprofondando in decima posizione.

I rivali di Vettel si sono, quindi, autoeliminati e il tedesco può arrivare tranquillamente sotto la bandiera a scacchi e festeggiare la seconda vittoria della stagione. Alle sue spalle le ritrovate Red Bull con Kvyat, prima volta a podio, e Ricciardo. Quarto chiude Verstappen, subito davanti ad un sorprendente Fernando Alonso che porta la McLaren a punti. Hamilton si deve accontentare della sesta posizione, ma Rosberg finisce addirittura ottavo, quindi la situazione in classifica resta sostanzialmente la stessa.

La Formula1 va quindi in vacanza con una Ferrari che riprende morale dopo le ultime gare non proprio esaltanti e una Mercedes che ha subito una bruciante battuta d'arresto. Certo il team di Brackley può comunque dormire sonni tranquilli visto il vantaggio di cui può godere, ma la situazione di oggi, con entrambi i piloti giù dal podio come non succedeva da tempo, una monoposto che non ha dominato come al solito, un Rosberg attendista e per niente incisivo ed un Hamilton in preda alla confusione più totale e al nervosismo, andrà sicuramente analizzata e discussa. Non resta altro che darvi appuntamento a fine agosto, con quello che è uno dei gran premi più amati e seguiti del calendario: Spa Francorchamps.

Ordine d'arrivo del GP di Ungheria

1 Sebastian Vettel    Ferrari   1h 46:09.985
2 Daniil Kvyat    Red Bull    +15.7
3 Daniel Ricciardo   Red Bull    +25.1
4 Max Verstappen   Toro Rosso  +44.3
5 Fernando Alonso  McLaren    +49.1
6 Lewis Hamilton    Mercedes      +52.0
7. Romain Grosjean    Lotus    +58.6
8 Nico Rosberg      Mercedes       +58.9
9 Jenson Button    McLaren    +67.0
10 Marcus Ericsson    Sauber    +69.1
11 Felipe Nasr    Sauber         +73.5
12 Felipe Massa  Williams     +74.3
13 Valtteri Bottas   Williams     +80.2
14 Pastor Maldonado    Lotus     +85.1
15 Roberto Merhi   Marussia    +2 giri
16 Will Stevens      Marussia    + 4 giri

Ritirati
- Carlos Sainz    
- Kimi Raikkonen
- Sergio Perez    
- Nico Hulkenberg

CLASSIFICA PILOTI

  1. L. HAMILTON 202
  2. N. ROSBERG 181
  3. S. VETTEL 160
  4. V. BOTTAS 77
  5. K. RAIKKONEN 76
  6. F. MASSA 74
  7. D. RICCIARDO 51
  8. D. KVYAT 45
  9. N. HULKENBERG 24
  10. R. GROSJEAN 23
  11. M. VERSTAPPEN 22
  12. F. NASR 16
  13. S. PEREZ 15
  14. P. MALDONADO 12
  15. F. ALONSO 11
  16. C. SAINZ JR 9
  17. J. BUTTON 6
  18. M. ERICSSON 6
  19. K. MAGNUSSEN 0
  20. W. STEVENS 0
  21. R. MERHI 0

CLASSIFICA COSTRUTTORI

  1. MERCEDES 383
  2. FERRARI 236
  3. WILLIAMS 151
  4. RED BULL 96
  5. FORCE INDIA 39
  6. LOTUS 35
  7. TORO ROSSO 31
  8. SAUBER 22
  9. MCLAREN 17
  10. MARUSSIA 0