L'elettronica in Formula1, si sa, è da sempre contestata dagli appassionati che vorrebbero tornare a vedere le gare di un tempo, quando era il pilota a fare la differenza. E sempre di più anche gli stessi protagonisti si lanciano in messaggi più o meno velati in cui manifestano la loro volontà di avere meno interferenze esterne da parte degli ingegneri e dei meccanismi più disparati per poter tornare ad assaporare l'essenza del mondo delle corse: la velocità pura e la gestione della monoposto nelle mani dei piloti.

Più o meno tutti i piloti hanno manifestato la voglia di tornare ad essere i veri protagonisti di questo sport e sono proprio di oggi le dichiarazioni a riguardo di Jenson Button ad Autosport. L'inglese riprende quanto detto qualche settimana fa da Juan Pablo Montoya, che durante una conferenza stampa della FIA a Città del Messico aveva parlato dei piloti della Formula1 attuale definendoli "pigri": "I piloti di oggi hanno troppe informazioni dalle squadre. Questa è una cosa positiva nelle prove, ma in gara dovrebbero avere maggiore libertà, essere loro stessi a capire cosa è meglio fare e in questo modo si potrebbe vedere quali sono i piloti che hanno veramente talento".
 
Button condivide i pensieri dell'ex collega: "Si, sono d'accordo con Juan Pablo e questo è molto insolito! - ha affermato con il suo classico aplomb il pilota McLaren - Negli anni in cui io e Juan Pablo abbiamo corso insieme in Formula1 non c'erano tutti questi sensori e questi sistemi elettronici ed era tutto diverso, si trattava di imparare a capire gli pneumatici, di capire come gestire la monoposto, era questione di apprendimento insomma. Non c'erano ingegneri che ti dicevano quanto spingere o dove frenare in curva e la temperatura delle gomme in ogni istante". La Formula1 di qualche anno fa, insomma, era molto diversa, diciamo anche migliore, sia per gli appassionati sia per i piloti: "Era il pilota che doveva capire cosa fare, per me era tutto molto più divertente. I piloti più giovani, invece, stanno avendo molti aiuti, molte più informazioni. Ma secondo me era molto meglio prima, eri tu che dovevi lavorare per migliorare te stesso e chi riusciva a farlo meglio riusciva a fare la differenza proprio grazie a questo".

Insomma, la nostalgia per i tempi andati in Formula1 è sempre più forte, soprattutto perché proprio come dicono Button e Montoya ci sarebbe la curiosità di mettere alla prova tutti i piloti per capire dove sta davvero il talento. Da SPA, intanto, dovrebbero scomparire tutti i meccanismi di partenza assistita, il condizionale è d'obbligo perché si sa che in Formula1 niente è mai come sembra ed è probabile (se non sicuro) che i team abbiano già trovato qualche buco nel regolamento per poter adottare qualche piano B e assicurare comunque ai loro piloti delle partenze tranquille.