Rosberg venerdì, Vettel oggi. Il week end del Gran Premio del Belgio è stato caratterizzato da due episodi non certo confortanti per chi guida a 300/h, con le gomme Pirelli che sono scoppiate sulla Mercedes del tedesco durante la prima sessione di libere e sulla Ferrari di Vettel nel corso dell'ultimo giro della gara. In entrambi i casi è stata la posteriore destra a scoppiare, con i piloti che sono riusciti fortunatamente a mantenere il controllo delle loro monoposto sebbene fossero ad alte velocità. Due episodi così nel giro di tre giorni non sono il miglior spot per l'immgine della Pirelli, che adesso deve dare risposte tempestive e convincenti ai piloti che chiedono chiarezza e sicurezza.

Vettel, dopo il ritiro che gli è costato il podio e lo spavento rimediato, è furioso: "Cose come queste non sono accettabili - ha dichiarato il tedesco alla BBC - se fosse successo 200 metri prima adesso non sarei qui a parlare con voi, ma sarei finito contro le barriere a 300 km/h e questo non va bene." Il pilota Ferrari è un fiume in piena: "Non ci sono spiegazioni per quello che è successo. Dicono che la colpa è di tagli, di detriti, dei piloti che escono di pista, ma venerdì Nico aveva detto che non era uscito quando la gomma è scoppiata e infatti non l'aveva fatto. Anch'io oggi non sono uscito di pista e non c'è stata foratura, ma la gomma è letteralmente scoppiata. Correre così non è sicuro!" E a chi gli chiede se si aspetta delle spiegazioni da Pirelli risponde con un eloquente: "Meglio che non dica niente".

Anche Rosberg, protagonista di un episodio identico venerdì, è sulla stessa linea di Vettel e chiede chiarezza alla Pirelli: "È stata un'altra scena spaventosa. Un paio di metri prima di differenza e sia io, sia Sebastian, avremmo avuto degli incidenti molto seri. Fortunatamente non è successo niente, ma c'è bisogno di trovare una soluzione, bisogna trovare il modo per garantire la sicurezza. Se non riusciranno a risolvere la situazione prima di Monza, un altro circuito da altissime velocità, se ne dovrà tenere conto e fare delle scelte".

L'allarme gomme è stato lanciato e sicuramente team e piloti non perderanno occasione per rimarcarlo, mettendo la Pirelli nell'occhio del ciclone. Paul Hemberey, però, predica calma: "Questa era una gara a due soste e la gomma di Vettel era finita, mentre per Rosberg venerdì c'è stato un taglio nella parte esterna". Sulla reazione molto forte di Vettel, il direttore motorsport di Pirelli è comprensivo: "Era appena sceso dalla monoposto, arrabbiato e frustrato per il ritiro, non c'è da meravigliarsi della sua reazione. Le altre gomme avevano circa 20 giri, la sua 28, quindi si tratta di un problema di consumo, non strutturale. È chiaro che sono cose che non vanno bene, ma dobbiamo analizzare i dati, parlare con la Ferrari e capire perché è successo. Per il futuro si potrebbe pensare di limitare il numero di giri per ogni treno di gomme, ma sono cose di cui si parlerà più avanti".

Basteranno le parole di Hemberey per placare l'ira di Vettel e la crescente preoccupazione dei piloti verso i pneumatici Pirelli? Come ricordato da Rosberg anche a Monza si toccheranno velocità di punta altissime e correre con il timore che una gomma possa scoppiare da un momento all'altro non è certo uno dei modi migliori per affrontare un week end di gara. Adesso la Pirelli è chiamata ad una risposta rapida e convincente per riportare serenità tra piloti e team.