La Formula 1 torna questo weekend a Monza per la 64ª volta dal lontano 1950, anno in cui nell’autodromo si disputò per la prima volta il Gran Premio d’Italia, diventato poi uno degli appuntamenti più attesi da appassionati e piloti stessi. Il fascino di Monza e dell’Italia in generale hanno sempre suscitato tanta emozione…il Paese del sole, della Ferrari cattura ogni anno sempre tantissimi tifosi che accorrono da ogni angolo per vedere i propri beniamini e sperare di festeggiarli sotto il podio.

Ma quel 2008 in autodromo non c’era il sole, si respirava l’odore della pioggia, quella scrosciante che rende tutto più incerto e che, a volte, regala gare diverse, con nuovi vincitori che si affermeranno successivamente. È il caso di Sebastian Vettel, allora “bambino”.

Il piccolo tedesco, alla guida della sua Toro Rosso, ha provato a Monza la gioia, l’ebbrezza della vittoria. Quel podio che si affaccia sul rettilineo principale sembra più imponente da sotto. Ma nello stesso tempo è sufficientemente alto da far capire che lì, sul quel rettilineo, dove prima c’era un semaforo e più tardi una bandiera a scacchi, è avvenuta l’invasione di un pubblico innamorato che acclama il vincitore, chiunque esso sia, senza mai dimenticare il cuore rosso.

Il giorno di Sebastian Vettel inizia già dalla qualifica. Il sabato è caratterizzato dalla pioggia, che non smette di cadere rendendo più complicate le strategie per i team. Riesce ad ottenere la miglior prestazione proprio lui, quel giovanissimo pilota che aveva esordito ad Indianapolis l’anno prima per sostituire Robert Kubica, infortunato dopo lo spaventoso incidente in Canada. Vettel quest’anno è alla guida della Toro Rosso, una nuova scuderia nata in Italia, a Faenza, che prendeva l’eredità della Minardi. Erano attardate le Ferrari (Felipe Massa 6° e Kimi Raikkonen solo 14°) e quel piccolo team aveva portato comunque un pizzico d’Italia davanti a tutti, con il tedesco che a 21 anni e 73 giorni diventava il più giovane poleman della storia.

Il giorno della gara arriva, ma piove dal giorno prima e non accenna a smettere. L’acqua è tanta e la direzione gara decide di far partire le vetture dietro la Safety Car. Si sa, le gare con la pioggia sono imprevedibili, ma sembra non ce ne sia per nessuno quel 14 settembre. Il “piccolo” Vettel riesce a resistere agli attacchi di Kovalainen, allora pilota McLaren. L’evidente difficoltà del finlandese consente al tedesco di prendere margine, mentre Lewis Hamilton tira fuori il leone che è in lui: partito dalla quindicesima casella rimonta fino ad insidiare il leader della gara, anche se invano. È il giorno di Seb: nessuno può farcela contro di lui, la pioggia lo accompagna verso il trionfo (il primo di una lunga serie). Per la prima volta taglia il traguardo davanti a tutti, regalando alla Toro Rosso la gioia di un successo. A Monza Vettel fa segnare il secondo dei tanti record che con il tempo straccerà: a 21 anni e 74 giorni diventa il più giovane vincitore di un gran premio.

Il podio è una gioia immensa, Seb fa risuonare l’inno tedesco, seguito da quello italiano. La mente va immediatamente ai gran premi di qualche anno prima, quelli dell’era Schumacher. Da quel giorno il paragone con il connazionale non ha mai abbandonato Sebastian Vettel, considerato l’erede.

Se fosse Lewis Hamilton probabilmente farebbe sì che quella data resti impressa per sempre sulla sua pelle. Ma Seb, meno eccentrico, ha ben inciso quel 14 settembre 2008 nella mente e nel cuore. Oggi torna a Monza con una consapevolezza diversa, con le spalle forti. Non è più un bambino, non guida più una Toro Rosso. Ha realizzato molti dei suoi sogni, è un quattro volte Campione del mondo, un uomo, è considerato uno dei più forti piloti attuali. Arriva in Italia vestito di rosso, quel rosso ambito da tutti i piloti. Alla guida della Ferrari, il pilota di Hoppenheim ha regalato, dopo un anno di digiuni, ben due trionfi. Si sa, non c’è due senza tre e nessuno nasconde la voglia di festeggiare il terzo proprio qui, dove l’amore per la Rossa è più forte che mai e dove per Vettel tutto è veramente cominciato.

Oggi il tedesco incontrerà i tifosi alla Villa Reale di Monza (insieme a Kimi Raikkonen e Maurizio Arrivabene). Visibilmente emozionato, non vede l’ora di sentirsi ancora più vicino a coloro che lo hanno accolto immediatamente con tanto affetto e tanto calore, quello che un po’ contraddistingue noi italiani. La voglia di far bene è tanta, per sé, per la squadra e per tutti coloro che lo sostengono e tengono nel cuore il Cavallino, tifando senza se e senza ma. Così Vettel alla vigilia dell’incontro e del Gran Premio d’Italia: “Ho tanti bei ricordi legati a Monza, è sempre bello tornare e il fatto che quest’anno accade con la Ferrari lo rende ancora più speciale. Non vedo l’ora di incontrare i tifosi e sono molto curioso di guidare con la nuova power unit, che quest’anno è molto più potente”.