Non ha più alternative Nico Rosberg: a sette gare dal termine, con un carico di ben 53 punti da recuperare a Lewis Hamilton, l’imperativo è uno solo: attaccare, attaccare, attaccare. Sin dal prossimo Gran Premio in scena a Singapore, dove lo scorso anno fu costretto a un mesto ritiro da problemi elettronici, insorti già nel giro di schieramento.

Ritiro che lo ha affossato di nuovo a Monza, dove la resa del propulsore impiegato già in cinque occasioni gli è costato il probabile addio ai sogni iridati, ancora una volta. Ma non è l’ora di rassegnarsi, almeno nelle intenzioni. “Ovviamente Monza non è andata secondo i piani, è stato deludente perdere un buon risultato così vicino al traguardo, ma adesso affronto le ultime sette gare con la predisposizione di chi non ha nulla da perdere. Andrò all’attacco e non mi tirerò indietro nella battaglia”.

Adesso il toboga asiatico, un tracciato selettivo per auto e piloti, che Nico afferma di amare malgrado un solo risultato di prestigio – il secondo posto del 2008 colto al volante della Williams – in sette partecipazioni. “Singapore è una delle mie gare preferite, sarà un buon posto per iniziare. E’ molto dura per tutti, sia sul fronte fisico che mentale, ed è una sfida che amo”.

Nell’edizione 2014 - come premesso - conobbe l’amarezza del ritiro che, a cinque gare dal termine del campionato, si rivelò una mazzata alle sue ambizioni da titolo. Un ritiro causato da un banale corto circuito dei contatti elettrici del piantone dello sterzo, che rese vano persino il tentativo di reset e sostituzione del volante in corsa. “L’anno scorso ero a pochi millesimi dalla pole e mi sentivo in forma per la gara, fino al problema con il volante che mise fine al week end”.

Quell’inconveniente dette il là alla trionfale marcia di Hamilton verso il titolo iridato, un’inerzia che si è estesa al 2015, col tedesco incapace di trovare le contromisure adeguate al compagno di box, a partire dal sabato. “I millesimi si sono trasformati, spesso, in pesanti decimi, mazzate sul morale anzitutto e sulle chance in gara poi. So di avere la velocità per vincere e spero in un week end liscio per poter scatenare la belva d’argento sotto i riflettori”.

Chi, invece, vuole tenere alta la tensione è il dt Mercedes Paddy Lowe. Mai rilassarsi, il monito, se si vuol conservare la supremazia tecnica in Formula 1. “La stagione è ben lontana dall’esser finita e le cose possono cambiare in fretta, per cui l’obiettivo è ottenere un risultato importante con entrambe le macchine”.

Singapore sarà un banco di prova particolarmente impegnativo, per via delle caratteristiche peculiari che sollecitano costantemente freni e sospensioni delle monoposto. “E’ una pista impegnativa soprattutto per i freni, essendoci numerose staccate, con una velocità media sul giro bassa, che riduce le opportunità di raffreddamento, inoltre l’asfalto è molto sconnesso e l’utilizzo esteso dei cordoli lo rende un tracciato duro per la monoposto”, ha concluso Lowe.