Un weekend incredibile per i ragazzi in rosso quello appena conclusosi a Singapore. La pole position e la terza posizione conquistate ieri rispettivamente da Sebastian Vettel e da Kimi Raikkonen avevano fatto sognare sia la Ferrari che i suoi tifosi, anche se chiaramente si manteneva una certa cautela. La terza vittoria stagionale di Vettel ed il ritorno sul podio di Raikkonen hanno ripagato tutti gli sforzi compiuti in questi giorni dalla scuderia del cavallino rampante e, osservando i risultati nelle ultime gare, fa pensare che la rossa sia tornata ad essere davvero competitiva ed in grado di lottare costantemente per le posizioni di vertice.

È gioia pura quella che traspare dalle primissime parole scambiate via radio. Le prime in inglese sono del meccanico al muretto del tedesco, che così si rivolge al suo pilota: “Ce l’hai fatta! Pole position e gara in testa dal primo giro! Sei grande, sei magico!” Tocca poi ad Arrivabene, in italiano: “Sei un campione, un campione! Grande Seb!” Per poi concludere con lo stesso Vettel, ormai come di consueto in italiano: “Grazie ragazzi, grazie! Che giornata, che giornata. Che dire, che dire... Mi sentite?! Forza Ferrari!!

Sebastian Vettel non sta nella pelle dalla felicità: anche se le premesse erano buone, vista la pole position, Singapore si conferma un circuito imprevedibile, come dimostra la doppia safety car vista in pista oggi che ha azzerato per ben due volte il vantaggio del tedesco sugli inseguitori. Ma la gestione di gara è stata ottima ed è arrivato un grande traguardo in casa Ferrari: “E' un grande giorno e un grande weekend, grazie al team. Abbiamo migliorato la macchina dopo il venerdì, ieri era già fantastica. Ho avuto un feeling incredibile, oggi ho gestito la gara e le gomme ed è stato un ottimo weekendCon altri weekend come questi possiamo impensierire la Mercedes, abbiamo una piccola possibilità e proveremo a rendere possibile l'impossibile.”

Kimi Raikkonen è sempre meno espansivo rispetto al compagno di squadra, ma sicuramente la sua presenza sul podio serve a confermare non solo la validità del pilota, ma anche l’affidabilità della macchina, nonostante i problemi accusati dal pilota finlandese in questi giorni: “Va sempre bene per il team chiudere terzi pur avendo due brutte giornate. Venerdì è stato un buon giorno per me, mentre già ieri ho faticato di più. Non mi aspettavo di meglio di oggi e sono sorpreso del terzo posto. Non potevo fare di più, ho provato a seguire i primi due ma alla fine le gomme stavano per finire e ho dovuto gestire.”

A fine gara Maurizio Arrivabene si mostra un po’ provato a causa della tensione, ma sicuramente molto soddisfatto dei suoi ragazzi, sia in pista che nel team, che hanno permesso di portare a casa questo risultato. “E' stata veramente dura per via della Safety car” ha dichiarato a fine gara, “Vettel è un campione, è mentalmente preciso. E' incredibile, ho visto solo Senna e Reutemann fare dei giri del genere. La squadra è magnifica. Sono contento anche per Raikkonen, è una conferma che abbiamo dei grandi piloti e soprattutto una gran macchina. Non è la mia Ferrari, questa è la Ferrari, a partire dal Presidente, di tutti quelli che ci lavorano, soprattutto dei ragazzi che sono stati fantastici. Sono contentissimo.” Mancava da Barcellona 2013 un doppio podio rosso.

In conclusione anche le parole di Sergio Marchionne, presidente Ferrari, che decisamente non poteva sperare in un risultato migliore: “Complimenti a tutti per questa bellissima vittoria. Sebastian Vettel ha guidato da vero campione qual è e ogni membro della squadra, in pista e a Maranello, ha fatto tutto perfettamente. Sono contento anche per Kimi Raikkonen che torna sul podio: era da troppo tempo che due piloti Ferrari non erano insieme tra i primi tre.” “Un successo importante” prosegue poi Marchionne “su una pista difficile che dedico prima di tutto ai nostri tifosi che non ci hanno mai fatto mancare il loro affetto e supporto. A loro la promessa di tutta la Ferrari che questa gara non è un episodio ma un passo importante nel nostro cammino per tornare in maniera stabile ai vertici e far suonare l'inno di Italia sempre più spesso.”