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F1 Verstappen: "Far passare Sainz? Non c'era motivo"

Post-Singapore caldo in Toro Rosso. L'olandese ha rifiutato di cedere la posizione al compagno perché attaccasse Perez con gomme più fresche.

F1 Verstappen: "Far passare Sainz? Non c'era motivo"
Max Verstappen nella notte di Singapore
Poto83
Di Luca Foglia

Singapore era, sulla carta, un’occasione da non perdere e la Toro Rosso non ha deluso, andando a punti con entrambe le monoposto.

Verstappen e Sainz Jr hanno artigliato l’ottava e nona posizione al termine di una gara agguerrita, corsa tutta in rimonta: l’uno partendo dalla pit lane dopo essere rimasto inchiodato in griglia dall’antistallo, l’altro ricacciato nelle retrovie da un malfunzionamento del cambio che si è bloccato in folle alla ripartenza della prima safety car. Date le premesse un risultato brillante, che consente al team di rosicchiare sei punti alla Lotus e conservare intatto il gap che lo separa dal quinto posto nei costruttori, attualmente occupato dalla Force India.

Ma la gara asiatica ha vissuto anche un nuovo capitolo della rivalità tra i due piloti, meno disposti che mai a cedere il passo l’uno all’altro. Motivo del contendere il netto rifiuto opposto da Verstappen alla richiesta del muretto di far passare il compagno, avvantaggiato dalle gomme più fresche, per andare all’attacco di Perez.

Il team principal Franz Tost, a fine gara, ha tenuto a giustificare la condotta dell’olandese. “Quando mancavano pochi giri al termine, pensavamo che Carlos potesse essere più veloce di Max, poiché aveva montato un set di gomme option (le supersoft, ndr) nuove, mentre Max stava correndo con un set usato. Abbiamo calcolato che Carlos avrebbe avuto il passo per attaccare Perez. Ma non ha dimostrato di poterlo realmente fare, dato che non si è avvicinato abbastanza a Max. Quindi, a quel punto, non c’era motivo di scambiarsi le posizioni”.

Carlos Sainz Jr, com’era prevedibile, non ha sottoscritto la versione del boss commentando amareggiato: “Sono onesto, ho visto cos’ha fatto la Red Bull a Monaco e allora pensai che era la cosa migliore che si potesse fare, l’avrei fatto anch’io”, ha precisato alludendo al doppio scambio di posizioni tra Kvyat e Ricciardo nel Principato, quando il russo cedette la posizione al compagno perché tentasse l’attacco al podio salvo restituirla sulla linea del traguardo.

Usi la carta del gioco di squadra, - ha proseguito il madrileno - lasci almeno provare il pilota con le gomme più nuove, che ero io. Se non ce l’avessi fatta, Max sarebbe ripassato e finito ottavo, io nono e non sarebbe stato un problema. Semplicemente volevo quella chance”. Ma Verstappen non è tipo da fare sconti né concessioni, specie se a favore del primo avversario in pista. “Quando mettiamo il casco siamo ovviamente rivali, a volte devi anche pensare però al team”, ha concluso Sainz.

L’olandese dal canto suo non ha fatto una piega, evitando aperture distensive verso la squadra e il compagno, in un clima che promette nuove scintille già dalla prossima gara a Suzuka. “La chiamata era per lasciar passare Carlos, ma per tutta la gara ho avuto un gran passo, mi allontanavo dal gruppo di metà schieramento e rimontavo su quelli davanti, perciò non vedevo il motivo di lasciarlo passare. Avrebbe fatto la stessa cosa, credo, se ci fossimo trovati a ruoli invertiti”.