“Carpe diem”.

Sebastian Vettel non vede l'ora di scendere in pista e affrontare l’imminente weekend di Suzuka con lo stesso principio ispiratore dei suoi tre successi in stagione. Cogliere l’attimo, dunque, per approfittare di ogni minima opportunità concessa dalle Mercedes. Se le Mercedes, come ci si aspetta, torneranno ad essere il riferimento da battere.

Ovviamente speriamo di far bene – ha dichiarato Vettel – ma la configurazione di questa pista è diversa rispetto a quella di Marina Bay e bisogna restare realisti. Ci ha sorpreso vedere la Mercedes in difficoltà a Singapore, non mi aspettavo che accadesse e sarei ancora più sorpreso se i loro problemi si ripresentassero qui a Suzuka. Ma se dovesse accadere, dobbiamo essere pronti a cogliere l’occasione. La natura della pista è molto diversa qui, ma anche il meteo potrebbe portare delle sorprese”.

La pioggia, attesa venerdì e sabato, aggiungerebbe un po’ di pepe al confronto diretto con le Frecce d’Argento. Tuttavia la Ferrari potrà dire la sua anche sull’asciutto, forte di una monoposto migliorata in tutte le aree a partire dalla power unit, rimasta dolce nell’erogazione malgrado l’iniezione di cavalli extra ricevuta a Monza: la vittoria di Singapore ne è la prova. 

Quest’anno abbiamo avuto un’ottima macchina su molte piste. – ha confermato il tedesco – Forse solo a Silverstone abbiamo perso competitività ma in media non siamo mai stati troppo lontani dal vertice. Nel corso della stagione siamo cresciuti, abbiamo imparato molte cose, quindi pensiamo di poter essere un pochino più forti anche qui a Suzuka, ma le favorite restano le due Mercedes”.

Vettel è un grande interprete del circuito nipponico dove vanta quattro successi, tutti ottenuti al volante della Red Bull. Meglio di lui solo Michael Schumacher a quota sei. Suzuka è una pista ‘old style’, una delle poche rimaste in calendario a regalare adrenalina ai piloti e far risaltare i veri manici.

E’ un circuito vecchia scuola, una pista da guidare che trasmette belle sensazioni ad un pilota. Poi anche sotto il profilo tecnico è decisamente valida. Se vuoi comprendere il potenziale di una monoposto di Formula Uno basta percorrere il primo settore di questa pista”.

Vettel apparso rigenerato dal trasferimento in rosso dopo l’ultimo, tribolato anno in Red Bull, quando dimostrò di non aver assorbito del tutto la “rivoluzione ibrida” e, in particolare, l’abbattimento del carico aerodinamico generato dalle monoposto.

Dal 2013 al 2014 la macchina è cambiata completamente, non solo il motore. Di colpo l’aderenza è diminuita molto, in generale le condizioni erano differenti e bisognava abituarsi. In più ho avuto un anno difficile per altre ragioni. Ma ora sono molto più a mio agio, e non credo dipenda dalla power unit. Per noi alla fine è pur sempre un motore, credo che non abbiamo la stessa percezioni dei fan rispetto al sound, ma dal punto di vista tecnologico è incredibile. Resta aperta la domanda se ne avessimo bisogno o meno”.