Romain Grosjean, dopo quattro anni di permanenza in Lotus, cambierà casacca. Il 29enne pilota francese si è accasato col neonato team Haas, ufficializzando il raggiungimento dell’accordo durante la presentazione avvenuta martedì pomeriggio in North Carolina.

Una scelta sofferta che spinge il transalpino lontano dall’egida Renault, che ne ha supportato gran parte della carriera in F1 ed è ora in procinto di tornare da costruttore rilevando il team Lotus. Ma, al contempo, un trasferimento che lo lancia dritto in orbita Ferrari in virtù della sinergia che porterà il Cavallino a trasferire buona parte della sua tecnologia, power unit e cambio compresi, sulle vetture nordamericane. Se Grosjean dovesse dimostrarsi competitivo da subito al volante della Haas, potrebbero schiuderglisi le porte di Maranello e il sedile di Kimi Raikkonen, che a fine 2016 vedrà scadere il proprio contratto e potrebbe lasciare la Scuderia.

Ma se l’ipotesi, al momento, resta confinata al fantamercato e a un futuro ancora impredicibile, sono gli orizzonti immediati del francese ad assumere contorni diversi. La stagione attuale è stata pesantemente condizionata dai guai finanziari della Lotus e finora avara di soddisfazioni, fatto salvo il terzo posto colto a Spa complice il ritiro di Vettel nelle fasi finali della corsa. Il ritorno in veste ufficiale di Renault promette una sterzata decisa grazie a un investimento massiccio di risorse economiche e tecnologiche che la Casa della Régie metterà sul piatto per risalire la china. Ma non sarà facile tornare subito al top, non nell’immediato almeno, considerata la sfida tecnologica enorme che la F1 ibrida impone - vero Honda? - e il gap attuale accusato dal ‘benchmark’ Mercedes.

Se a ciò si aggiungono i tentennamenti di Renault nel raccogliere i cocci del team Lotus, risolti appena quattro giorni fa tramite la lettera di intenti sottoscritta con Gravity Motorsport – la società di diritto lussemburghese controllata da Genii Capital SA, che proprio da Renault rilevò le quote del team transalpino nel 2009 –, ecco spiegata la decisione di Grosjean. “Le condizioni non sono state semplici quest’anno. – ha spiegato alla francese RMC – I primi contatti con Haas sono arrivati un anno fa. Le cose si sono velocizzate a Monza e proprio prima di Singapore ho preso la mia decisione”.

Una scelta comunque sofferta, dati i rapporti di lungo termine esistenti tra il pilota e la casa francese e il supporto offerto da quest’ultima alla sua carriera in F1, avviatasi nel 2009 proprio sotto i colori gialli del team ufficiale. “La sfida Renault avrebbe potuto essere buona, ma l’attesa di sapere se fossero venuti o no era lunga. – ha poi aggiunto a Canal Plus – E, inoltre, nemmeno oggi possiamo dare per certo il loro arrivo. Sfortunatamente, la stagione 2016 sta arrivando velocemente”.

L’allontanamento dalla casa che lo ha allevato potrebbe ora coincidere col suo rilancio, in un team al debutto assoluto ma provvisto di un know-how figlio dell’eccellenza automobilistica italiana, ovvero Ferrari e Dallara (che fornirà il telaio). Una base di partenza promettente che, se ben ottimizzata, potrebbe tramutare il team Haas da incognita a sorpresa della prossima stagione. E permettere a Grosjean di mettersi in mostra agli occhi di Arrivabene per l’agognata promozione in rosso. Ma è ancora troppo presto per mettere il carro davanti ai buoi.

La Ferrari non è stata la ragione primaria della mia firma con Haas. – ha precisato il transalpino - Mi piace di più il grande disegno che c’è dietro. È presto pensare che andrò in Ferrari se Raikkonen lascia. Prima devo far vedere di cosa sono capace in Haas. Naturalmente in Ferrari terranno in considerazione quello che succederà. Io sono in Formula 1 per vincere un Mondiale”.

Un traguardo ambizioso, quello di Grosjean. Con l'intenzione, un giorno, di tornare sui propri passi e ripagare chi ha contribuito in modo determinante a lanciarlo nell’olimpo del motorsport. “Se tutti sognano la Ferrari, io posso anche sognare di tornare un giorno con Renault per provare a vincere un Mondiale. Tutto è aperto. Io sono sempre stato supportato dalla Total e tutta la mia carriera è stata con la Renault”.