Il gap dal secondo posto di Rosberg è ampio, quasi incolmabile. 21 punti a due gare dal termine, in condizioni di inferiorità di mezzo, sono forse troppi anche se ti chiami Sebastian Vettel e sei quattro volte campione del mondo. Eppure è anche l’unico traguardo capace di smuovere le energie residue prima della pausa invernale. E restituire sale a un finale di stagione che, già assegnati entrambi i titoli in palio, non ha più molto da dire.

Vettel è sbarcato in Brasile col piglio giusto per rimuovere, in primis, il brutto weekend messicano, concluso a muro dopo una sfilza di errori per lui inusuali. “Non c’era nulla di sbagliato sulla mia macchina. - ha tenuto a precisare il tedesco nella tradizionale conferenza stampa del giovedì - Come ho detto dopo la gara sono stati miei errori, e non credo di essere stato troppo autocritico, sono stato semplicemente sincero”.

Crederci fino in fondo, dunque. Come sempre concentrandosi su se stessi e sull’ottimizzazione del pacchetto, con un occhio ben puntato al cielo capriccioso di San Paolo. “È meglio chiudere secondi piuttosto che terzi, quindi il nostro obiettivo è quantomeno cercare di metterci in mezzo alle due Mercedes e nel modo migliore per noi, ma il modo migliore per farlo sarà cercare di estrarre il meglio dal nostro lavoro e cercare di ottenere il massimo, poi vedremo cosa accadrà domenica. Vogliamo far bene attaccando al massimo e senza stressarci troppo rispetto a quanto fanno o meno gli altri. Credo che abbiamo un’ottima macchina, abbiamo dimostrato che funziona in ogni tipo di circuito e credo che sarà un weekend difficile qui, visto che il Brasile è piuttosto speciale, il meteo può cambiare rapidamente e dobbiamo essere intelligenti e restare concentrati”.

Domenica scorsa si è tenuto il Ferrari Day - il primo assoluto per Seb -, a corollario di una stagione al di sopra delle attese che lo ha visto integrarsi al meglio nella grande famiglia del Cavallino, come erede naturale di quel Michael Schumacher mai dimenticato dal popolo rosso.  “Credo che un punto di forza sia la passione che c’è in Ferrari, all’interno del team e anche di tutti i fan in giro per il mondo, il rosso è davvero qualcosa di magico. Il punto debole… credo che fino a questo momento è stata una stagione molto positiva, con belle feste dopo le gare, e credo che potremo migliorare la nostra resistenza a un certo tipo di bevande! Penso che con l’esercizio questa possa migliorare e speriamo di poterci esercitare molte volte l’anno prossimo!”.

Per un 2015 da chiudere con eleganza, stando alle parole di Arrivabene, c’è un 2016 da costruire col mirino puntato sulle Mercedes e sul titolo iridato. Le aspettative torneranno massime e, per acciuffare le Frecce d’Argento, ogni tassello dovrà combaciare alla perfezione. “È sempre difficile prevedere cosa potrà accadere, ma ovviamente quello è il nostro obiettivo assolutamente. Vedo cosa accade dietro le quinte, il lavoro fatto per quest’anno e quello che stiamo facendo per il prossimo, in fabbrica a Maranello con tutte le persone coinvolte, e sembra molto promettente. Penso che potremo fare un gran bel passo avanti. Chiaramente il giorno più importante sarà quando metteremo in pista la nuova macchina e vedremo come si comporta, e questo è ancora piuttosto lontano, al momento abbiamo davanti due gare nelle quali vogliamo fare bene, idealmente ottenere il risultato migliore possibile, prima qui e poi ad Abu Dhabi”.

L’ultima stoccata per Niki Lauda, che in settimana ha dichiarato come la power unit Ferrari abbia ormai raggiunto in potenza il V6 ibrido tedesco con gli upgrade introdotti a Monza. “La realtà dei fatti è che non siamo ancora al loro livello, altrimenti questa stagione sarebbe andata in modo diverso, però sono molto soddisfatto della stagione per come è andata finora, dei progressi che abbiamo compiuto e anche delle cose che abbiamo in preparazione per il futuro. Niki di solito è Niki, non è la miglior persona di cui fidarsi, mettiamola così, cambia opinione molto rapidamente, a volte dice cose molto sensate, a volte no, ma più parla di noi meglio è perché significa che forse ci stiamo avvicinando, speriamo sia una buona notizia quindi”.