Un’altra stagione di Formula 1 è stata archiviata, ma le gare della Ferrari verranno ricordate da appassionati e tifosi per molto tempo. È l’inizio di una rinascita, di una nuova era, con la speranza che dall’anno prossimo si torni ancora più forti.

James Allison ha rilasciato un’intervista esclusiva alla BBC nella quale parla della stagione 2015, che si è conclusa con il secondo posto nella classifica Costruttori e con il terzo e quarto posto in quella Piloti. Un risultato che con il lavoro e l’impegno costante si può ancora migliorare. Non sarà facile arrivare al livello delle Mercedes, ma sembra che la strada intrapresa sia quella giusta:“Se facciamo tutto quello che ci siamo prefissati, l’anno prossimo abbiamo un’opzione reale e sarà una tipica stagione di Formula 1, spero ancora più forte per la Ferrari. Ma dirlo è facile, farlo è molto, molto più difficile”.

Il Direttore Tecnico della Ferrari parla anche della stagione di Sebastian Vettel, che ha incantato tutti al suo primo anno a Maranello. I progressi sono stati frutto del gran lavoro di squadra, nella quale il tedesco si è ambientato subito, diventando un elemento fondamentale, carismatico e ben amalgamato nel gruppo. Per Allison, il quattro volte Campione del mondo ha condotto “una stagione impeccabile”, in cui ha dimostrato il suo talento, la sua forza e la sua umanità. Tante le lodi per Vettel, che viene paragonato a Michael Schumacher. Ma non solo per la velocità. Il giovane tedesco ricorda l’ormai leggendario uomo Ferrari nella gestione del weekend e nel grande lavoro di squadra.

Queste le parole di James Allison su Sebastian Vettel: "Basta guardare la gara del Bahrain, la meno incisiva dell’anno, dove ha commesso uno o due errori. Non abbiamo una macchina ottima come la Mercedes, è chiaro, ma nonostante ciò abbiamo vinto tre gare. E le ha vinte tutte e tre Sebastian. La ragione per cui ha trionfato in quelle tre occasioni ed è salito sul podio il più possibile è che gli abbiamo chiesto una sorta di lavoro miracoloso per portare la macchina in una posizione competitiva, perché non è ancora sufficientemente buona per essere considerata una vettura vincente. Ci ha fatto questo miracolo giro dopo giro, gara dopo gara, weekend dopo weekend. Poi, in qualche occasione, una o due volte in migliaia di giri percorsi in una stagione, è stato evidente che non c’è un robot su quella macchina, ma un essere umano. Questo mostra la magnificenza di quanto ottenuto in tutte le altre gare."

"Con i piloti, la prima cosa che si vuole è che vadano veloci e non commettano errori. Spesso questo tipo di personalità non si associa ad un carattere facile con cui lavorare. Sebastian è uno di quei caratteri inusuali, trasparente, tranquillo, ci si lavora facilmente. Non avere autostima è sbagliato, ma lui la tiene sotto controllo per essere più parte del gruppo nel lavoro di squadra. Questo aumenta notevolmente la forza della squadra quando la persona che guida la domenica vuole essere parte del team. Ho lavorato con due ragazzi che capiscono veramente il valore di essere in una squadra: uno era Michael e l’altro è Sebastian."