Son passati 25 anni dal week-end in cui Michael Schumacher mosse i suoi primi passi nel mondo della F1. Era un fine settimana di Agosto quando, sul circuito belga di Spa-Francorchamps, il pilota tedesco da semi-sconosciuto qual era salì per la prima volta a bordo di una monoposto di F1, alla giovane età di 22 anni. Michael era arrivato lì grazie ad una situazione alquanto bizzarra: il pilota ufficiale della verde Jordan-Ford, Bertrand Gachot, era finito dietro le sbarre in seguito alla lite con un tassista londinese e quindi Eddie Jordan, capo della scuderia si trovò senza secondo pilota a pochi giorni dal Gp del Belgio. A salvarlo ci pensò però Willi Weber, che gli propose come pilota un suo assistito, un giovane ragazzo tedesco che si era messo in evidenza nei campionati prototipi. Jordan cercava un pilota con esperienza sul circuito belga e perciò Weber fu costretto a mentire, dicendo al team manager irlandese che Schumacher aveva già corso sull'insidioso circuito. Schumi, invece, la pista la scoprì soltanto il venerdì girandoci in bici, sorprendendo tutti per l'ottimo settimo posto ottenuto alle prove del sabato, piazzandosi poco dietro i grandi Senna, Prost, Mansell e Piquet e rifilando ben 7 decimi al suo compagno di team Andrea De Cesaris, sorpreso dalla stupefacente prestazione del giovane tedesco. Nonostante le ottime premesse, la domenica di Michael durò poco, giusto il tempo di arrivare all'uscita della prima curva e di registrare l'inaspettata rottura della frizione della verde Jordan, incidente che lo costrinse al ritiro.  Il talento però  sbocciato venne notato da molti... 

MI PRESENTO, SONO MICHAEL SCHUMACHER:  Michael Schumacher nasce a Hürt, in Germania, il 3 Gennaio 1969. Muove i primi passi sulle piste già a 3 anni, quando inizia a guidare i kart, sul circuito di proprietà del padre. La carriera vera e propria inizia nell'84, quando un imprenditore della zona, rimasto impressionato dalle sue doti, decide di aiutarlo economicamente. Da quel momento nasce la stella di Michael Schumacher, che irradierà l'Europa e il Mondo dei motori per i successivi 30 anni. Dopo 5 anni pieni di trionfi, un nuovo imprenditore, Willi Weber, decide di ingaggiare il tedesco come pilota del suo team di Formula 3. Michael non delude e nei due anni in Formula 3 porta a casa un 2º posto iridato all'esordio ed un titolo mondiale. L'anno successivo, prima l'esordio con la Mercedes Sauber nelle gare endurance, poi la chiamata di Eddie Jordan cambiano e non poco la storia dell'automobilismo. 

LA CARRIERA: La carriera di Michael Schumacher è stata costellata di gioie e dolori. La prima vittoria in Belgio, un anno dopo l'esordio proprio sulla pista di Spa, il primo Mondiale sofferto e vinto ai danni di Damon Hill, figlio del grande Graham, seguito l'anno dopo dal bis, sempre ai danni di Hill. La carriera di un pilota, anche se si parla di un campione come Michael è stata piena anche di dolori, come i mondiali persi nel '97 e nel '98 all'ultima gara, che hanno regalato gioie a Jacques Villeneuve, figlio del grande Gilles, e a Mika Hakkinen, talentuoso pilota finlandese, unico degno rivale del talentuoso di Schumacher. E come non dimenticare il dolore di Michael quel famoso 11 luglio 1999, quando andò ad impattare contro le barriere della curva Stowe a Silverstone, rompendosi tibia e perone. Dolore da cui si seppe riprendersi l'anno successivo, quando finalmente riportò il titolo iridato a Maranello. Quell'8 ottobre 2000, a Suzuka nessuno avrebbe immaginato il dominio del Kaiser nei successivi anni, un dominio, il suo e della Ferrari, che segnerà la storia della Formula1.

Record su record battuti, stracciati, avversari annichiliti di fronte allo strapotere della copia Schumacher-Ferrari. Emblematiche le stagioni 2002 e 2004: nel 2002 il Kaiser si concederà il lusso di vincere il mondiale a inizio luglio, con metà anno ancora da disputare ed eguagliando il record di titoli iridati appartenente al grande Fangio. Nel 2004 invece la stagione Ferrari sarà una delle annate più incredibili della F1: 15 vittorie e 12 pole, Schumacher 1º davanti al compagno Barrichello e 7º titolo iridato, un record. Il 2005 è stato invece un anno orribile per tutto il Cavallino, con Schumacher vincitore solo al GP di Indianapolis, quello ricordato da tutti come il GP della vergogna, poiché solo 6 vetture si presentarono al via, a causa dei problemi con le gomme che affliggevano i team gommati Michelin. Un po' meglio il 2006, l'ultima stagione del Kaiser, dove Schumi ancora una volta cede però le armi al campione iridato Fernando Alonso. L'ultima gara di Michael non è stata una normale passerella, con il Kaiser partito 10º capace di regalare ai suoi tifosi, e agli appassionati di tutto il mondo dei motori, una gara entusiasmante, incorniciata dal super sorpasso ai danni di Kimi Raikkonen, suo successore, all'entrata della S do Senna e a 3 giri dalla fine. Briatore dirà  di non averlo mai visto così, per Schumi è invece soltanto l'ultima gara, chiusa al 4º posto, così come il grande Fangio. Dopo 3 anni passati come consulente Ferrari,  il Kaiser non resiste  al richiamo della pista e si fa allettare dalla sfida Mercedes. Sono però tre anni bui, soltanto una pole, a Montecarlo, peraltro toltagli in quanto penalizzato, e un solo podio, a Valencia nel 2012 alle spalle di Alonso e Raikkonen, i suoi successori in Ferrari. Michael si ritira definitivamente alla fine del 2012, questo volte per davvero. Il suo palmares è contraddistinto da record su record: 91 vittorie, 155 podi, 68 pole, 77 giri veloci e 1556 punti, record di sempre. 

Sarebbe bello festeggiare con lui questo evento, ma Michael ora sta correndo il Gran Premio più importante, quello per restare in vita, a quasi 3 anni dal terribile incidente di Meribel.

Forza Michael, sei un pilota speciale, non può finire tutto in quel letto. #keepfightingMichael #ForzaKaiser