Ogni anno l’intervallo del Super Bowl si trasforma in una performance di qualche gruppo o cantante di peso. Solo gente molto importante ha suonato in questi quindici minuti. Madonna, Springsteen, Rolling Stones. Quest’anno è toccato ai Red Hot Chili Peppers, la band californiana originaria di Los Angeles, e a Bruno Mars, che ha sfondato in tutte le classifiche del pianeta (130 milioni di copie vendute) con il singolo "Locked out of Heaven”. A quanto pare è stato Bruno Mars, scelto inizialmente per riempire quei quindici minuti, a invitare i Red Hot per un cameo. Il risultato è stato deludente e questo half time show non sarà certo ricordato tra i più emozionanti della storia.
 
Ha iniziato Bruno Mars con uno spettacolo molto americano, un gruppo di fiati e tanta batteria. Bruno Mars è il cantante del momento negli USA ma quando sul palco sono saliti i Red Hot qualcosa è cambiato. Puro rock and roll con “Give it away”, per cominciare. Ma il gruppo di Mars invece di fare spazio ai Red Hot rimaneva sul palco, e l’effetto non era dei migliori. Troppa differenza tra 4 californiani in mutande e un gruppetto di ragazzi con giacche dorate e cravatta nera.
 
Gli show del Super Bowl sono sempre stati mozzafiato ma quest’anno qualcosa è andato storto. O i  Red Hot Chili Peppers o Bruno Mars. Tutti e due insieme non hanno molto senso. E Bruno Mars non è sembrato all’altezza né dei Red Hot né degli artisti che lo hanno preceduto su quel palco negli anni passati. 
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