Cortei in Brasile, stop alle proteste a San Paolo

La giornata di giovedí è stata la piú calda finora in Brasile, con piú di un milione di persone scese in piazza per manifestare: ma la piattaforma che ha dato inizio a questa primavera brasiliana ha annunciato che sospenderà i cortei per valutare la situazione, perlomeno nella cittá di San Paolo, dove tutto è cominciato. La presidente Dilma Rousseff ha tenuto oggi una riunione di emergenza del governo per fare il punto della situazione, e quello che sta succedendo potrebbe mettere a rischio la visita del Papa in programma a fine luglio.

La decisione presa da molte amministrazioni locali di cancellare l’aumento del prezzo dei biglietti per i trasporti pubblici, la prima rivendicazione di questo movimento di protesta, non ha attenuato la presenza di migliaia di persone in tutto il paese.

Le proteste di giovedì sono state le piú imponenti degli ultimi 20 anni e giovedí non sono mancati gli incidenti; a Rio de Janeiro sono scese in piazza circa 300.000 persone, e il bilancio finale è di 62 feriti e 10 arresti, oltre a un certo numero di saccheggi, come è successo anche in altre cittá. Sempre a Rio un pulmino della rete televisiva SBT è stato dato alle fiamme ferendo 5 persone. La polizia ha caricato in diverse occasioni e sparato gas lacrimogeni respingendo un assalto alla sede del comune.

A Brasilia decine di migliaia di persone si sono accampate davanti al parlamento e ci sono stati scontri nei pressi del Ministero degli Esteri. A dare inizio alle proteste è stata la MLP, Movimiento per il Pase Libre, una piattaforma nata nel 2005 che si propone come obiettivo la gratuitá dei mezzi pubblici. Reagendo all’aumento di circa 20 centesimo del biglietto, decisa dalle amministrazioni per coprire in parte i costi degli eventi sportivi tra cui il Mondiale 2014, la MPL aveva convocato il primo corteo e ha raggiunto il suo obiettivo: cancellare l’aumento del biglietto.

La protesta ha poi raggiunto dimensioni probabilmente inaspettate per la MPL, che oggi ha dichiarato che sospenderà le manifestazioni a San Paolo, anche per tutelarsi contro l’infiltrazione di gruppi con altri interessi. La piazza ha preso spunto dalla questione del prezzo dei mezzi pubblici per chiedere migliori servizi in campo educativo e sanitario: la protesta va anche contro la corruzione e l’aumento delle tasse, legato all’organizzazione degli eventi sportivi che il paese ospiterá in questi anni.

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