Pensi a Le Mans e ti vengono in mente le nove vittorie di Kristensen, il film "Le Mans di Steve McQueen", la partenza con i piloti che corrono verso le macchine e tanto altro ancora. Ma Le Mans è fatta anche di persone che la raccontano e tra loro c'è lui, Mario Donnini, che ogni 7 giorni impreziosisce con i suoi racconti il settimanale automobilistico più importante del nostro bel paese con il tono appassionato di chi ha benzina nelle vene.
Mario ha 11 pubblicazioni all'attivo, riguardanti Le Mans, il Tourist Trophy (con il quale è impegnato al momento) e le biografie di piloti come Ayrton Senna o Gilles Villeneuve.                                                                                                                                                                                                                             

Ho avuto il piacere di intervistarlo e riporterò qui la nostra chicchierata sulla 24 ore di Le Mans che si terrà questo week-end.

La 24 ore di Le Mans vede ben 4 LMP1 al via, secondo te quale sarà l'equipaggio che porterà a casa la vittoria                                                                           

"Dico l'audi di Lotterer-Fassler e Treluyer"

Nico Hulkenberg guiderà una delle Porsche (vettura che si é già dimostrata veloce in più occasioni), questo ritorno in stile "eroe dei due mondi" avrà un seguito tra gli altri piloti secondo te?       

No il caso di Hulkenberg resterà isolato. Il pilota medio di F.1 non ha la mentalità volta a disperdere energie e a prendere rischi inutili. E aggiungo purtroppo, perché un vero pilota corre ovunque dovunque comunque e con chiunque, clausole contrattuali permettendo, ovvio."

A tuo parere, da cosa deriva il fascino di questa gara?                                                                                                                                                          

"Le Mans ha il fascino della storia, della tradizione, della sfida pura e dei nomi delle case e dei piloti che nei decenni si sono sfidati per vincerla. E' l'ultima delle grandi classiche restata viva all'inizio del mondiale Marche, e da sola vale un campionato per una casa e per un pilota una carriera."

Uno dei protagonisti dello scorso anno é stato Gimmy Bruni, riuscirà a ripetersi?                                                                                                                  

"Cosa farà non lo so, però nella guida alla 24 Ore pure gli inglesi di Autosport prendono atto che Gimmi è la vera superstar della classe Gt, quindi conta questo. Il risultato finale è la somma di diversi fattori e infinite variabili, e comunque non sposterà il dato di fatto che Bruni è n.1 tra i piloti delle GT."

L'ultima vittoria della Ferrari nella serie maggiore risale a 50 anni fa, secondo te ritornare il marchio del cavallino nella classe regina?                                          

"La Ferrari è legatissima a la F.1, se realizzasse un prototipo per Le Mans e il Wec, Bernie schiumerebbe, perché è un mondo che ha fatto di tutto per distruggerere, perfino riuscendoci, dal 1993 in poi. Se la Ferrari trovasse però la consapevolezza e la sicurezza decisionale per provarci davvero, sarebbe stupendo e torneremmo a capire perché negli anni 70 le corse endurance, intendo quelle degli inizi del decennio, erano più popolari della F1"

Può la Nissan essere un'insidia per le altre LMP1?                                                                                                                                                               

"La Nissan può essere un'insidia solo dal punto di vista mediatico, perché è pittoresca, estrema, ardita e fa parlare di sé. E ha l'orgoglio della diversità. Piace. E' questo il suo più grande successo, a prescindere da quello che di concreto accadrà in pista."

Andiamo un attimo sul personale, hai scritto anche un libro sulla 24 ore, qual'é secondo te l'equipaggio più forte?

"Confermo che secondo me Lotterer-Fassler-Treluyer sono i più forti nell'ottica delle 24 ore."

Ho sempre visto la classe GT AM come un ostacolo per le classi maggiori, concordi con questa mia opinione?                                                              

"Concordo assolutamente, è proprio così. I gentleman driver a Le mans sono un impiccio mica da ridere. Ma fanno parte della storia dell'endurance. Superare macchine molto più lente con piloti dilettanti e imprevedibili a bordo è uno dei temi che rende affascinante e imprevedibile l'endurance. Questa è l'essenza della categoria. E questo va preservato. Avere 55 prototipi con altrettanti equipaggi composto da professionisti (parlo ovviamente sotto forma di paradosso) non rispetterebbe il dna, l'essenza cristallizzata nei decenni che costituisce la struttura di questo tipo di gare."