L'edizione numero 83 della 24 Ore di Le Mans, che si disputerà tra domani e domenica 14 giugno, vedrà una prima fila interamente targata Porsche 919 Hybrid. Nessuno è riuscito o almeno ha tentato di migliorare il tempo di 3'16''887, realizzato dall'equipaggio di Romain Dumas mercoledì, nella prima delle 3 sessioni di qualificazione. Secondo partirà il suo compagno Timo Bernhard e terzo Niko Hulkenberg.

La seconda fila sarà tutta Audi R18 e-tron Quattro, con Lucas Di Grassi davanti a Fassler vincitore uscente e a Albuquerque. La Porsche non è stata veloce solo nel giro secco ma ha lavorato bene pure in ottica passo gara. I piloti e gli ingegneri della stessa Audi dovranno sperare che il tempo non faccia i capricci. Se pioverà le macchine della casa di Ingolstadt potrebbero accusare problemi di aerodinamicità. L'asfalto viscido potrebbe provocare un alleggerimento del retrotreno, facendo diventare le monoposto dei cavalli imbizzarriti, alterando pure la temperatura delle gomme.

Le vetture non riuscirebbero a sfruttare la possibilità di spingere al massimo. Per quanto riguarda la lotta la vittoria finale sia assoluta che quella nella categoria LPM1, tutto lascia credere che ne saranno tagliate fuori  le Toyota TS040 Hybrid e pure le Nissan GT-R LM Nismo. Non prenderà parte alla gara la Corvette C7R di Jan Magnussen perchè il danese ha avuto un incidente fortunatamente senza conseguenze. Il sinistro ha provocato una delle numerose bandiere rosse che hanno costretto gli organizzatori ad interrompere anzitempo la Q2 e a far iniziare con 30 minuti di anticipo la Q3. Non è stato possibile per i meccanici riparare la sua vettura, quindi la categoria GTE Pro avrà un auto in meno. In questa classe la Ferrari 458 di Gianmaria Bruni proverà a duellare per il successo con l'Aston Martin Vantage V8. I team causa i numerosi sinistri e le interruzioni non sono riusciti a provare tanti treni di gomme. Alle ore 15 di domenica sapremo se la Porsche riuscirà a conservare il primato di vittorie a Le Mans fortemente minacciato dalla Audi. L'anno prossimo ritornerà pure la Ford a cercare di rinverdire i fasti del suo glorioso passato.