E’ noto che i piloti di F1 siano oramai più impegnati a dialogare col box ed eseguire gli ordini trasmessi dai propri ingegneri che a guidare. Succede anche nel DTM, anche se non esattamente allo stesso modo. A Timo Scheider non è stato richiesto di settare questo o quel manettino ma di buttar fuori senza mezzi termini gli avversari in pista. “Schieb ihn raus!”, “Spingilo fuori!”: questo, l’ordine intimato in cuffia e trasmesso in diretta tv.

Ieri si correva l’ultima manche del weekend di Zeltweg, sotto la pioggia battente. Scheider, alfiere Audi, era in lotta con le due Mercedes di Robert Wickens e soprattutto Pascal Wehrlein, leader di campionato e diretto rivale al titolo di Mattias Ekstrom, punta della casa di Ingolstadt.

La battaglia, serrata ma corretta, si è trascinata all’ultimo giro quando, all’approssimarsi della curva 3, è arrivato il team radio di Wolfgang Ullrich, responsabile di Audi Motorsport, a precedere il fattaccio: ultimo del convoglio, Scheider ha allungato la staccata innescando un tamponamento a catena e l’uscita di pista di entrambi i rivali. Risultato: Wehrlein fuori ed Ekstrom nuovo leader in campionato.

Una condotta antisportiva, smascherata in diretta, che ha incendiato gli animi in casa Mercedes, a partire dall’ex capoclassifica Wehrlein: “Ciò che è successo nell’ultimo giro è stato evidente. Ho superato Scheider e Wickens senza toccarli. Perciò è stata una lotta giusta fino a curva 3, dove ho ricevuto un colpo da dietro. Già quando sono sceso dalla macchina, il mio ingegnere mi ha detto che era stato fatto apposta da Scheider e che quindi non era colpa di Robert. Poi abbiamo dato un’occhiata al replay e abbiamo sentito la chiamata “Spingili fuori!” e questo è davvero evidente. Se Audi vuole vincere il campionato così, voglio dire che loro oggi hanno dato il via a una grande guerra. Spero che avranno delle grosse conseguenze, spero che tutti scrivano di questa situazione, di ciò che l’Audi sta cominciando e spero che nessuno compri un’Audi la prossima settimana”.

La prima sentenza è già arrivata con l’esclusione dalla graduatoria di Scheider, che insiste sulla sua buona fede: “Ho avuto la conferma che c’è stata la chiamata dopo la gara, quando ho controllato il video, perciò non ho sentito alcuna frase durante la corsa. Fino all’ultimo giro e fino alla curva 2 era stata una lotta pulita e combattuta, poi mentre andavamo verso la curva 3 Robert ha cercato di coprire un bel po’ Pascal fino al punto di frenata. Ho fatto quello che ho fatto i giri prima, ho frenato al solito punto, ho toccato un po’ Robert che sicuramente è stato sfortunato e alla fine ha colpito Pascal ed entrambi sono usciti. È stata una brutta situazione, soprattutto spingere il leader del campionato nella ghiaia. Sono molto dispiaciuto per questo, ma alla fine queste sono le corse e se vedete quante auto sono uscite in quel punto durante la gara, penso possiate capire quanto fosse difficile frenare in ritardo in quel punto. Dopo aver controllato la telemetria, posso dire che sono rimasto perfettamente nel punto di frenata”.

Il boss Audi Wolfgang Ullrich si è scusato, assumendosi la piena responsabilità dell’accaduto pur sostenendo che il messaggio “non fosse un ordine per Timo”.