Anche se è solo venerdì, possiamo già dire che i giochi per quanto riguarda la Moto2 sono conclusi: Johann Zarco può infatti festeggiare perché grazie al forfait di Tito Rabat, apparso fuori forma nel primo turno di prove libere a causa di una frattura al radio del braccio sinistro, rimediata appena quattro giorni fa ad Almería, è matematicamente Campione del Mondo Moto2.

Primo francese ad ottenere questo risultato dal 2000, quando fu Olivier Jaque a conquistare questo titolo, Zarco arrivava in Giappone con 78 punti di vantaggio sul campione 2014 Rabat e ben 100 su Alex Rins, autore di una sorprendente stagione da rookie: solo il pilota del team Marc VDS avrebbe potuto dargli filo da torcere in queste ultime gare, ma la recente lesione non ha permesso il protrarsi della lotta per il titolo fino alla fine. Gli otto giri percorsi nelle FP1, in cui ha ottenuto l’ultimo tempo, hanno convinto Rabat ed il team che era inutile continuare, chiudendo di fatto il weekend giapponese.

Il dolore non era molto, ma non avevo la forza necessaria nel braccio infortunato per le impegnative frenate di Motegi” ha dichiarato l’ormai ex campione del mondo, “Il campionato ormai è chiuso ed il secondo posto non è abbastanza per rischiare di cadere ancora e peggiorare la mia situazione. Sono deluso di non poter lottare fino alla fine, ma faccio i miei complimenti a Zarco. Ha fatto una stagione senza errori, si merita di essere il campione.

Classe 1990, Johann Zarco è alla sua quarta stagione nella categoria intermedia ed i suoi risultati parlano chiaro: sei vittorie, cinque secondi posti, un terzo posto e sei pole position in quattordici appuntamenti svolti finora raccontano di un titolo conquistato assolutamente con merito. “C'è tanto lavoro dietro a questo successo” ha dichiarato il francese intervistato da Sky dopo il primo turno di libere, “Sicuramente ero venuto in Giappone solamente per battere Tito e cancellare quella pressione che avevo sentito ad Aragón. Quindi ho lavorato per tutta la sessione e alla fine sono rientrato ai box ed ho cominciato a fare il debrief con i miei meccanici. Poi è arrivato un giornalista che mi ha detto che Tito non avrebbe corso, ma io gli ho risposto che dovevo pensare a fare la mia gara. A quel punto mi ha fatto notare che ero già campione e devo dire che non me ne sono reso conto perché non avevo guardato i punti proprio per non avere pressione.”

Ora posso essere sicuramente soddisfatto, ma come dice anche Aki Ajo, dobbiamo rimanere concentrati e determinati a portare al termine al meglio questo weekend, magari celebrando la conquista di questo Mondiale con una vittoria". Ha poi spiegato così la sua scelta di rimanere in Moto2 anche nel 2016: "E' bello vincere i Gran Premi, quindi voglio provare a giocarmi il titolo anche il prossimo anno e a quel punto sono convinto che arriverà l'opportunità giusta in MotoGP".