Difficilmente Marc Marquez dimenticherà questo giorno, in cui è ufficialmente entrato nella storia, scrivendo il suo nome tra i grandi. Il circuito americano di Austin, infatti, è stato teatro della sua prima vittoria in MotoGP.  A soli 20 anni, 2 mesi e 4 giorni è diventato il più giovane pilota della storia a vincere una gara nella classe regina, scalzando Freddie Spencer, fino ad oggi detentore del record.

Il “Cabroncito”, così viene anche definito Marc, ha battuto per la seconda volta il proprio compagno di squadra, Dani Pedrosa, che non ha potuto far altro che accontentarsi del secondo gradino del podio. I due piloti della Honda hanno condotto una gara stratosferica, mentre Jorge Lorenzo non è riuscito a tenere il loro ritmo. Ha guadagnando un terzo posto che, considerando il gap tra le RC213V e la sua M1 su questo tracciato, gli vale come una vittoria. Valentino Rossi, con il 6° posto finale, conclude non proprio in bellezza un weekend difficile.

LA GARA – Allo scattare del semaforo partono bene le due Honda, con Pedrosa che scavalca Marquez e si ritrova in testa alla gara. Una brutta partenza, invece, è quella di Lorenzo, che scivola indietro ed è costretto a recuperare qualche posizione per poter provare a prendere le due Honda che già fanno il vuoto. Il recupero appare meno facile di quel che sembra; uno scatenato Stefan Bradl lo insidia e, dopo essere stato sorpassato, ripassa il maiorchino, rendendogli il recupero un po’ più complicato. Nel frattempo, nelle retrovie, Valentino Rossi prova ad insidiare la Ducati di Dovizioso, ma un contatto con quest’ultima permette a Bautista di raggiungere il Dottore. La gara delle due Yamaha si mostra da subito molto complicata. Se Rossi lotta con Bautista per la settima posizione, Lorenzo guida sempre al limite per cercare di non perdere il contatto con Pedrosa e Marquez.

Le due Honda sono nettamente superiori su questo circuito, si capisce già dai primi giri. Lorenzo si avvicina, ma non diventa mai particolarmente “pericoloso”, mentre Pedrosa, in testa, sente che Marquez gli sta col fiato sul collo. Le Yamaha sembrano soffrire parecchio, anche Crutchlow è costretto a difendersi da Bradl, andando sempre al limite, fino a commettere qualche piccolo errore.

Le prime tre posizioni restano congelate fino al 12° giro, quando Marquez sferra l’attacco su Pedrosa e si porta in prima posizione.  Dani resta attaccato a Marc, pur non riuscendolo a ripassare. Nella seconda metà di gara, infatti, sembra che sia in difficoltà, tanto da dare quasi mezzo secondo di vantaggio al nuovo arrivato. All’ultimo giro, Pedrosa si trova addirittura a un secondo e mezzo da Marquez, che cavalca in solitaria verso il suo primo trionfo. Il piccolo catalano è il primo a passare sotto la bandiera a scacchi, seguito dal compagno di squadra. Jorge Lorenzo taglia il traguardo in terza posizione, conquistando un podio che gli vale come una vittoria. Valentino Rossi è solo 6°, dopo aver condotto una gara difficile, con poca confidenza in pista con la sua M1.

I tempi dei primi dieci piloti:

01.   Marc Marquez – Repsol Honda Team 43’42.123

02.   Dani Pedrosa – Repsol Honda Team + 1.534

03.   Jorge Lorenzo – Yamaha Factory Racing  + 3.381

04.   Cal Crutchlow – Monster Yamaha Tech 3 + 6.616

05.   Stefan Bradl – LCR Honda MotoGP + 12.674

06.   Valentino Rossi – Yamaha Factory Racing + 16.615

07.   Andrea Dovizioso – Ducati Team + 22.374

08.   Alvaro Bautista – GO&FUN Honda Gresini + 22.854

09.   Nicky Hayden – Ducati Team + 33.773

10.   Andrea Iannone – Energy T.I. Pramac Racing  + 42.112