In casa Ducati di certo non stanno stappando lo champagne, ma dopo il GP di Austin altri piccoli pezzi sono andati a collocarsi al posto giusto per formare il puzzle che gli uomini in rosso auspicano di creare. Lo svantaggio era rappresentato dal fatto che qui in Texas non avevano partecipato ai test di marzo. La moto nuova, secondo indiscrezioni, dovrà attendere fino all’estate per poter sfrecciare nelle piste del Motomondiale, nel frattempo si cerca di ottenere il massimo dalla versione attuale. Dalle prove libere di Austin però qualche fattore positivo è emerso. Le qualifiche per i quattro piloti in sella alla Desmosedici non sono poi andate così male ed in gara le cose sono un po’ peggiorate. Come risaputo, il bolide di Borgo Panigale va più forte nel giro secco, mentre nel tempo sulla distanza soffre. Anche sotto questo punto di vista si sono visti dei miglioramenti, almeno per quanto riguarda Andrea Dovizioso. L’italiano ha chiuso ancora una volta al settimo posto, dopo essere partito dalla sesta casella della griglia di partenza. Il suo scatto non è stato molto buono, ma è comunque riuscito, durante le prime fasi di gara, a rimanere vicino al gruppetto composto da Valentino Rossi e da Alvaro Bautista. Poi, verso la metà della corsa, ha cominciato una battaglia proprio con quest’ultimo per il settimo posto. Un sorpasso nel finale e Dovizioso ha avuto la meglio sullo spagnolo. “Il settimo posto ovviamente non è troppo soddisfacente, però il mio tempo sulla distanza non è male. Sono riuscito a tenere un buon passo, quasi sempre sotto 2:06’, e sono quindi contento per l’aggressività e l’impegno che ci ho messo. Sono riuscito a essere abbastanza costante tranne che a cinque o sei giri dalla fine e gli ultimi giri con Bautista sono stati divertenti: davvero una bella lotta! Sappiamo di dover lavorare ancora molto perché per il momento questi sono i nostri limiti, ma siamo davvero molto motivati a migliorare". Successivamente Dovizioso si è affidato ai social network per comunicare ai suoi fan le sue sensazioni e per mostrare, ancora una volta, la sua determinazione scrivendo “Gara durissima, ma è vietato mollare”.

Il compagno di squadra, Nicky Hayden, dopo aver lottato con Iannone ed averlo superato, è riuscito a portare a casa un nono posto. Il suo feeling con la Desmosedici non è mai emerso e l’esperienza sulla nuova pista a stelle e strisce, disegnata dall’ingegnere Hermann Tilke, non è da considerarsi positiva per lui. "Per me è stato un weekend veramente duro. La pista di Austin è fantastica, ma purtroppo ho perso un po' di tempo nei primi giri ed ero in difficoltà soprattutto nei cambi di direzione. Non sono mai riuscito a trovare la fiducia nell'avantreno e ad affrontare nel modo migliore le curve. I ragazzi del team avevano fatto un ottimo lavoro per prepararmi il miglior set-up per la gara, e quindi non ho nessuna scusa. Un nono posto non è quello che volevamo oggi, però sono fiducioso per il prosieguo della stagione".

Per il rookie Andrea Iannone dell’Energy T.I. Pramac Racing Team un’altra classificazione nella top ten. Nella prima parte di gara l’abruzzese ha abbassato i tempi fatti registrare in prova e si è mantenuto saldamente in scia al compagno di marca Nicky Hayden. In Qatar era sorto il problema all’avambraccio, che lo ha costretto a guidare in difesa nella seconda parte e non ha avuto la forza necessaria per controllare la moto come avrebbe voluto.


“Oggi abbiamo migliorato tanto, ieri non ero per nulla competitivo e non ho potuto sfruttare al massimo le qualifiche. E’ stato un peccato perché se fossi riuscito a partire più avanti sarebbe magari stato più divertente anche se credo che avrei ceduto lo stesso in quanto dopo pochi giri ho iniziato a perdere molta forza nel braccio destro e, a 7 giri dall’inizio ho cominciato a sentire molto male ed ho dovuto amministrare le forze. Facevo molta fatica e purtroppo non riuscivo a controllare la moto come avrei potuto. E’ stata comunque una buona gara, sono stato più incisivo da subito e mi sentivo più sicuro fin dai primi giri riuscendo anche a stare un po’ davanti a Nicky e per me è molto importante. Ho capito molte cose che mi serviranno per il futuro".

Problemi anche per l’altro pilota statunitense, Ben Spies (dell’Ignite Pramac Racing Team). Dopo il warm up della domenica mattina ha accusato un dolore muscolare e quindi la gara non è andata nel migliore dei modi. E’ un peccato, specialmente perché durante i 19 giri del GP Spies non è riuscito a ricopiare i tempi ottenuti durante le sessioni precedenti, in cui aveva costantemente ridotto il suo miglior tempo. Conclude al tredicesimo posto, con la speranza che i suoi acciacchi fisici diventino solo un ricordo.“Ho avuto un piccolo problema con un nervo nel petto ma non so a cosa sia dovuto, forse è una conseguenza del dolore alla spalla che comunque sta migliorando sempre di più da dopo il Qatar. A due giri dalla fine del warm up ho sentito una fitta ed ho avuto la sensazione di avere un coltello infilzato. Non so cosa sia successo ma sono andato subito alla clinica mobile dove hanno fatto il possibile per rimettermi in condizioni di affrontare la gara. Ho provato a dare il massimo ma non è stato sufficiente e a 8 giri dalla fine avrei voluto rientrare, ma poi ho preferito resistere e portare a casa più punti possibili. Mi dispiace più per i fans, il team che ha lavorato duramente, ed onestamente anche io ho dato il massimo. Dobbiamo fare ancora molto per tornare al 100% con il team, la moto e con me stesso. Sono sinceramente dispiaciuto per il team, gli amici, la famiglia, Ducati e Pramac perché meritano di più e al momento, anche se lavoro duramente, non è abbastanza".

Le parole del Direttore Generale di Ducati Corse Bernhard Gobmeier chiudono la parentesi Austin e aprono quella di Jerez. Nella prossima gara, in Spagna, ci sarà anche la partecipazione di Michele Pirro, tester Ducati. "Sicuramente per noi non aver provato qua un mese fa è stato un piccolo svantaggio, e ci rendiamo conto che non siamo ancora al livello delle altre moto ufficiali sulla distanza di gara. Abbiamo migliorato diversi aspetti, ma uno dei nostri problemi principali rimane non riuscire a tenere la linea ideale in curva, con la moto che tende ad allargare la traiettoria, in particolare su questo tracciato che ha numerose curve in sequenza. Comunque andiamo a Jerez fiduciosi, perché nel nostro ultimo test della scorsa settimana abbiamo visto il potenziale per migliorare e i nostri piloti avranno anche il supporto del collaudatore del team, Michele Pirro, che farà la sua prima gara quest'anno come wild-card".